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Comunale
08/05/1977
h.16.00
TORINO - MILAN 2-0 (0-0)
Torino
: Castellini, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli (all'82' Butti), Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano. All.: Radice.
Milan: Albertosi, Sabadini, Maldera, Turone, Bet, Biasiolo, Gorin F., Morini, Bigon, Rivera, Calloni (al 65' Braglia). A disposizione: Rigamonti, Boldini. All.: Rocco.
Arbitro: Lattanzi di Roma.
Reti: Graziani 59', Pulici 70'.
Spettatori: 54.291 di cui 16.498 abbonati e 37.793 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 9 maggio 1977]
Puntuali, i granata sono andati in ufficio ieri alle 16. Faceva caldo, con un sole da luglio, c'era poca buona voglia, pareva quasi dovessero sbrigare un lavoro che già sapevano inutile o quasi. Poi si sono scossi, ed in undici minuti hanno risolto la pratica Milan con facilità. Forse sapevano che era semplice, non valeva la pena di affannarsi tanto. L'impressione che il Torino ha dato contro i rossoneri alla stadio è stata questa: la squadra ha vinto perché era più forte, perché la differenza di classe e di organizzazione fra i due complessi è enorme, ma si è galvanizzata solo nel finale muovendosi sul due a zero in piena scioltezza. Sfollando a gara conclusa, i tifosi cominciavano a rendersi ragione della situazione: Noi si vince, ma loro..: Ed uno, realista ed amaro: ''Cominciamo a pensare alla Coppa Uefa'': Nemmeno una parola di compassione per il povero Milan, che mai come adesso è stato vicino alla serie B. In effetti la situazione granata è pazzesca, frutto di un campionato davvero irripetibile: mancano due gare alla fine, e sono già a 46 punti, uno in più di quelli che l'anno scorso permisero loro di vincere lo scudetto. Rispetto ad allora sono in largo vantaggio sulla media inglese a più quattro contro zero), nella differenza reti (più 32 contro più 27), ed ovviamente nella serie dei risultati ottenuti (19 vittorie, 8 pareggi, una sconfitta contro 18, 9 e 3). E con tutti questi miglioramenti il Torino è secondo, ad un punto (anche in media inglese) dalla Juventus, che ha risposto con sicurezza da Milano. I commenti dei sostenitori, ieri molto numerosi, hanno come base questa realtà: la squadra, magari con entusiasmo calante, vince e fa il suo dovere, ma la Juventus non molla, anzi, passa in tromba gli ostacoli considerati più duri. Il punto di differenza si spiega cosi, è stato lasciato per strada prima (a Napoli, secondo noi). Con Graziani fuori della partita sino alla segnatura del suo gol (dopo un'ora di gioco), ed in difficoltà a portare la manovra sulle ali a causa del più frequenti accentramenti di Claudio Sala che, generoso, voleva portare anche lui del pericoli ad Albertosi, con Pecci che esagerava nel portar palla, il Torino ha giocato tutto il primo tempo al piccolo trotto, con rare fiammate per lo più provocate dagli affondo di uno Zaccarelli sempre lucido, malgrado le caviglie doloranti e fasciatissime. Due sporadici e patetici contropiede del Milan non lo hanno neppure stuzzicato, si vedeva che la squadra rossonera era povera cosa, con un Rivera pateticamente fermo al centro del terreno e neppure più preciso nel calci da fermo. Nereo Rocco, presentatosi con un inchino davanti alla panchina di Gigi Radice, ha avuto poche occasioni di sorridere. Se il Torino non affondava i colpi anche dopo aver sentito del vantaggio bianconero di Gori, i rossoneri non ce la facevano ad imbastire qualche azione efficace, erano costretti a difendersi alla meglio per arginare un avversario più forte anche se non troppo convinto della necessità di doversi spremere. Nell'Intervallo, si pensa, Radice avrà detto alcune verità e magari la più semplice: sul Milan ''Posto che la Juve debba vincere lo scudetto, dobbiamo batterci al massimo sino in fondo: E magari altre cosette più decise''. Cosi nella ripresa i granata hanno cambiato marcia, sono diventati persino cattivi (la gomitata di Pecci in risposta ad una trattenuta di Biasiolo, che ha liberato l'interno dando l'avvio alla manovra del primo gol), sono andati a bersaglio con facilità, cogliendo anche due clamorose traverse consecutive. Il Torino è partito con Danova su Bigon, Mozzini addosso a Galloni, Salvadori a contrastare Gorin mentre a centrocampo si delineavano le coppie Pecci-Biasiolo, Patrizio Sala-Morini, Zaccarelli-Rivera. Da parte rossonera, con Turone libero come di consueto, Bet su Graziani, Maldera come nell'andata rivale di Claudio Sala, Sabbadini a dannarsi su un Pulici di nuovo vivo, primaverile. Un fallo di Pecci su Rivera dava l'avvio al match, che il Milan affrontava guardingo ma senza rinunciare al contropiede. Tentava Graziani con un affondo, ma era messo giù da Bet, e Mozzini calciava alta la punizione. In risposta partiva Maldera, dopo uno scivolone di Pecci a centrocampo, ma da sinistra concludeva fuori bersaglio. Erano poi i gemelli del goi a tentare la sorte in rovesciata, ma Lattanzi con il suo solito sorriso ''pigliaingiro'' li fermava per gioco pericoloso. C'era persino un fallo (carica di spalla) di Rivera a Zaccarelli, a sottolineare la tranquillità con la quale i granata si muovevano sul campo, quindi al 14' il Torino creava una delle poche chiare pallegol del match. Manovra Caporale-Graziani-Caporale, tocco per Pulici che liberava bene il centravanti in un corridoio: il capocannoniere però indugiava, si faceva stoppare sul goffo tentativo di dribbling. La gara offriva una botta e risposta vivace subito dopo. Maldera lanciava Blasiolo sulla cui botta trasversale Castellini si allungava in tuffo deviando in angolo; sulla risposta granata Albertosi doveva uscire di piede sin fuori dell'area per togliere a Pulici un pallone favorevole. Il Torino insisteva ma con un gioco troppo stretto sul centro che finiva per favorire i rossoneri. Ancora Castellini in evidenza su un tiro dalla sinistra di Bigon, poi Claudio Sala è riuscito a portarsi in due o tre occasioni sul fondo per il cross e la pericolosità del Torino si è accentuata un poco. Una deviazione di testa di Pulici è finita alta, ed in chiusura del primo tempo Pecci ancora di testa ha indirizzato in rete, ma proprio addosso ad Albertosi. Alla ripresa del gioco il Milan ha ancora avuto uno sprazzo efficace, ma il Torino si è presto ripreso cominciando a far valere la propria classe, ritrovando schemi validi, aumentando il ritmo. Una bella azione di Patrizio Sala è stata conclusa fuori bersaglio da Pulici, poi è arrivato il gol. Pecci ha tentato di lanciarsi sulla sinistra, è stato ostacolato da Biasiolo del quale si è liberato con una gomitata secca che Lattanzi non ha visto (era fallo), quindi sul rimpallo con Turane la palla è finita a Claudio Sala. Centro basso del capitano, fuori misura per Pulici ma giusto per Graziani che arrivando in corsa sul secondo palo toccava in rete di destro. I granata ritrovavano entusiasmo e gioco, al 23' un colpo di testa di Pecci era ribattuto da Turone sulla linea: la palla si impennava, picchiava sotto la traversa, tornava in campo dove Graziani al volo la stampava ancora sulla traversa. Era il prologo al secondo gol. Avanzava Caporale al 25' dopo un tackle vittorioso, scambiava con Graziani che allargava sulla destra, si girava e cercava Pulici con un bel cross. Al volo l'ala sinistra mandava la palla a carambolare contro le gambe di Albertosi per poi rotolare in rete. Sul due a zero Rocco inseriva Braglia al posto di Calloni, Radice mandava in campo Butti per dar riposo alle caviglie di Zaccarelli, ma la partita ormai saldamente in mano ai granata non offriva altri brividi veri. Per il Milan, dopo tante urla al suo indirizzo, un patetico applauso.