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Comunale
19/10/1977
h.20.30
TORINO - DINAMO ZAGREB 3-1 (2-0)
Torino
: Terraneo, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci, Graziani, Butti, Pulici. A disposizione: Rottoli, Gorin, Garritano, Santin, Pileggi. All.: Radice.
Dinamo Zagreb: Stincic, Vujadinovic, Tucak, Zajec, Novoselac, Bogdan, Senzen, Brucic, Cerin, Mustedanagic, Bonic. A disposizione: Sarovic, Devcic, Kuze, Bobinc, Zupetic. All.: Belin.
Arbitro: Somlai (Ungheria).
Reti: Pulici 8' (T), Sala P. 26' (T), Pecci 49' (T), Bonic 59' (D).
Spettatori: 41.214 paganti per un incasso di 155.009.200 lire.
Note: Serata fresca, terreno in buone condizioni. In tribuna d'onore Bearzot. Grande fiaccolata augurale in Maratona prima dell'inizio della partita. Ammoniti Vujadinovic e Butti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 ottobre 1977]
Vincere e segnare tanti gol, questo l'unico pensiero del Torino all'ingresso in campo sotto il solito, magnifico boato tifoso. Sono le 20,30 e il Comunale è un discreto catino di folla: Il popolo granata, 35 mila persone e forse più, viene ad applaudire e sognare. Deve anche dimenticare le delusioni di un anno fa, Coppa Campioni, avversarlo il Borussia di Moenchengladbach, quando i tedeschi vinsero per due a uno e buttarono praticamente fuori il Torino. La "curva del cuore" è un incendio di luci e bandiere granata. Tutto scontato per quanto riguarda la formazione del Torino. Radice recupera Caporale e Pecci, ma deve ancora fare a meno di Castellini e Zaccarelli, squalificati in seguito alla serata di espulsioni di Dusseldorf: in porta va Terraneo, alla sua prima vera importante prova, mentre Butti a centrocampo sostituisce il compagno di linea azzurro. Sull'altro fronte, invece, l'allenatore Rudolf Belin tenta il colpo a sorpresa. Lascia in panchina il terzino titolare Kuze, del resto leggermente acciaccato non prende in considerazione l'altro difensore Devcic, e su Pulici mette il giovane Vujadinovlc, 19 anni, punta di ruolo e giocatore di riserva della Dinamo. Che Belin cercasse da tempo una soluzione per fermare l'irruenza della punta granata era noto. Domenica, nella partita vittoriosa di campionato contro il Borac di Banja Luka, aveva piazzato sul più forte attaccante avversario il centrocampista Mustedanagic, abile nel gioco alto, il tutto in previsione del Torino, ma nessuno alla vigilia pensava all'utilizzazione di una punta come marcatore. Vujadinovic, buona statura e fisico possente, ha saputo di essere il prescelto soltanto un'ora prima dell'inizio e adesso va a "cercare" Pulici, conscio del suo ruolo non facile. Il suo compito, sulla carta, è quello di costringere l'attaccante granata a retrocedere per la copertura. Su Claudio Sala, applauditissimo Rudolf Belin non si sa all'inizio decidere. Il capitano agisce soprattutto sulla sinistra e su di lui si piazza dapprima il tecnico Zajec, poi le marcature cambiano e controllore diventa Brucio. La partenza del Torino è bruciante. Già al 1' Claudio Sala scambia un bel pallone con Pulici che di sinistro calcia fuori di poco. I granata si distendono bene in attacco e quattro minuti più tardi sfiorano ancora il gol con una punizione di Mozzini che accarezza il palo. La Dinamo stenta a trovare il gioco e Claudio Sala, praticamente senza avversari, costruisce sulla sinistra l'azione del primo gol granata: una serie di finte, un cross magnifico, la testa di Graziani, e il guizzo di Pulici che sempre di testa colpisce in tuffo e imparabilmente. Uno a zero dopo sette minuti e il Torino mostra ovviamente di non accontentarsi. Cambiano le marcature a centrocampo, dal momento che i Jugoslavi giocano a zona, ma i marchingegni tattici di Belin si dimostrano assai fragili. La Dinamo si muove in campo con tre punte, come promesso alla vigilia, ed i granata, pur con qualche frenesia, entrano nel burro. Vujadinovic stenta parecchio su Pulici, Claudio Sala, sempre più acclamato dai suoi tifosi, spazia per il campo giocando palloni splendidi, Pecci, Patrizio Sala e Butti s'incaricano di rifornire con buona continuità le punte. Al 20' una geometrica azione di Graziani e Patrizio Sala in tandem, viene fermata per fuorigioco del mediano, ma il secondo gol è ormai nell'aria. Graziani, al 26', lavora un buon pallone sulla destra, si porta sul fondo e tocca indietro per Patrizio Sala che di sinistro, di piatto e da fermo, inchioda Stincic immobile fra i pali. Due a zero dopo meno di mezz'ora e il Torino a questo punto ha quasi in mano la qualificazione. Il ritmo, fino a questo momento molto elevato, cala leggermente: la Dinamo può cosi tentare qualche sortita, timida e imprecisa, del resto, mentre i granata riprendono fiato. Terraneo fra i pali dà qualche brivido ai suoi tifosi e compagni di squadra, ma è ancora il Torino a farsi avanti con una bella triangolazione Pecci-Graziani-Pecci e tiro rasoterra fuori di poco. Rispondono i jugoslavi con una fuga sulla sinistra di Mustedanagic e cross alto. La partita accenna a tratti a diventare nervosa. Al 30' il centrocampista Brucic viene ammonito dall'arbitro, poi stessa sorte tocca a Butti verso il finire del tempo per gioco ostruzionistico. Si attacca il secondo tempo senza cambiamenti di maglie e di tattiche. Continua la Dinamo a giocare con tre punte, continua Claudio Sala a sfuggire alle marcature, continuano le azioni in attacco. E continua il Torino a segnare gol. Splendido, veramente, quello di Pecci al 48'. Fa tutto da solo, finte, controflnte, quattro uomini superati come birilli e tocco morbido di destro in rete. Adesso il Torino è incontenibile. Claudio Sala, al 50' va a prendersi un pallone in cielo e dal fondo sciabola per Pulici che in elevazione, di testa, sfiora ancora una volta il palo. La "curva del cuore" è impazzita di gioia, il ricordo del Borussia è cancellato dalla bella prova che i giocatori granata fino a questo momento stanno offrendo sul campo: "Pecci-Pecci; Sala-Sala" gridano i tifosi ed è Patrizio Sala che va in avanti, dà a Butti che pesca solo soletto il piede vellutato di Graziani. E' gol, ma stavolta l'arbitro ungherese Somlai annulla per fuorigioco. La Dinamo non esiste più. Al 55' ancora Pecci fa slalom in area e tocca a Graziani che stoppa e calcia a colpo sicuro: Stincic è bravo e fortunato a ribattere di piede. In difesa i granata giocano sul velluto, sicuri e senza errori; cresce a centrocampo Pecci - uno dei migliori - soltanto Terraneo, poverino, colleziona qualche papera. Segna così anche la Dinamo, a sorpresa, in seguito a una mischia cieca e un pasticcetto difensivo che permettono a Bonic di infilare di testa. Siamo al 59' e il Torino pare incassare senza smontarsi. Ci sono un paio di angoli per i granata, un tiro in corsa da fuori area di Patrizio Sala, poi un episodio importantissimo, che cambia faccia alla partita e potrebbe risultare decisivo per la qualificazione: Mustadanagic fa entrare una bella palla per Cerin che di testa (almeno così sembra dalla tribuna) anticipa Terraneo e mette dentro. Un attimo di gelo poi Somlai fischia per l'annullamento: per lui il numero nove della Dinamo ha segnato con la mano. Poteva essere il 3-2, brutto risultato per la partita di ritorno, e il Torino a questo punto sembra choccato, fatica a ritrovare le fila del gioco. Calano i granata e cresce la Dinamo che al 70' per poco non va in gol: Terraneo esce male, annaspa, perde il pallone e Senzen tutto solo colpisce in pieno il palo. Un momento veramente difficile per il Torino che cerca invano di ragionare: Pulici calcia sul portiere, sembra quasi il quarto gol, ma è sempre la Dinamo che rinfrancata adesso va in avanti anche con i terzini. Il pubblico non sa più cosa pensare e le grida di incitamento si mischiano ai boati di delusione: fino a pochi minuti fa il Torino dominava, ora è nervoso, impacciato, poco lucido nelle idee. Tenta Graziani in mischia, poi tocca a Zajec raccogliere applausi per uno splendido slalom, poi tocca ancora ai granata portarsi in attacco con Pulici, che ancora di testa, costringe Stincic ad una splendida parata. La partita scade di tono e l'arbitro è costretto ad intervenire sempre più spesso. Il Torino, quando mancano cinque minuti al termine, riesce a mangiarsi pure un gol fatto: corner di Claudio Sala dalla destra, correzione di testa di Pulici, e Graziani, tutto solo alza sulla traversa da due passi. Pasticciano tutti adesso, e il centravanti becca pure qualche fischio mentre la gara si spegne e il Torino finisce tremando. Chiude Pulici con un tiro alto: tre a uno, ma che fatica, questo finale.