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Comunale
13/01/1980
h.14.30
TORINO - CAGLIARI 0-0
Torino
: Terraneo, Volpati, Vullo, SalaP., Danova, Masi, Sala C., Pecci, Graziani, Paganelli (al 61' Sclosa), Pulici. A disposizione: Copparoni, Bonesso. All.: Radice.
Cagliari: Corti, Lamagni, Ciampoli, Casagrande, Canestrari, Brugnera, Osellame, Bellini, Selvaggi, Marchetti, Piras (all'89' Quagliozzi). A disposizione: Bravi, Gattelli. All.: Tiddia.
Arbitro: Reggiani di Bologna.
Reti: -
Spettatori: 19.199 di cui 11.583 abbonati e 7.616 paganti.
Note: Giornata grigia, terreno scivoloso e pesante, spalti spesso silenziosi, ancora contestato il tecnico Radice. Esordio davanti alla Maratona per Sclosa. Sorteggio antidoping per Masi, Claudio Sala e Sclosa. Ammoniti Volpati, Canestrari e Sclosa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 gennaio 1980]
Ritrovato il gioco (valido soprattutto il primo tempo) ma non il gol. Il Torino ha cominciato ancora con uno zero a zero al Comunale il girone di ritorno. Rientrava Pulici. vivo e deciso come se non fosse mai stato fuori dal clima del campionato la squadra ha interpretato schemi validi con lucidità, ma Graziani nell'ultimo rabbioso assalto è stato di nuovo respinto dallo stesso montante che già gli aveva negato la vittoria sempre in extremis domenica scorsa contro il Bologna. Ed al rimbalzo stavolta. Pulici ha trovato sulla linea di porta i piedi di Corti che si è visto arrivare il bolide addosso. Prima, gli stessi Graziani e Pulici e Patrizio Sala erano andati vicinissimi al gol a conclusione di manovre pregevoli: ma pur nella giornata sfortunata il Torino ha la soddisfazione di aver ritrovato se stesso, di aver lasciato il campo senza fischi. E' la cosa più importante il primo segno positivo - se quello di ieri non è stato un fuoco di paglia - verso la ripresa. E' mancato in parte Graziani, come sempre impegnatosi a fondo ma poco felice in controlli e tocchi nel folto della difesa cagliaritana, è parso un po' timido Paganelli poi sostituito dal più disinvolto Sclosa, ma la squadra in blocco ha dimostrato di nuovo fiducia, capacità di manovra in profondità grazie soprattutto agli scatti nelle zone esterne del terreno di Patrizio Sala e Vullo, alla ritrovata ispirazione di Claudio Sala che è di nuovo andato più volte a fondo campo per far partire quei cross che sinora erano mancati alle punte. Il Cagliari, che veniva da tre sconfitte e non poteva permettersene una quarta, è tornato alla prudenza ma senza scadere alla difesa pura: Tiddia ha disposto una fitta barriera a centrocampo, lasciando in avanti il solo Selvaggi, appoggiato soprattutto da Piras. In risposta, i sardi si sono fatti pericolosi in rare occasioni, ma sempre la difesa granata ha avuto il tempo, magari con affanno, di recuperare. Sempre il Cagliari ha cercato di replicare manovrando, ma nel primo tempo - prima che fatica e affanno intorpidissero i riflessi - il Torino è riuscito a togliere spazio alle repliche degli avversari, contrandoli o anticipandoli già sui tre quarti campo. Dei sardi ha indispettito la pur comprensibile tattica ostruzionistica: le azioni meglio riuscite agli atleti di Tiddia sono state quelle all'indietro. Non raramente la palla da Selvaggi tornava sino a Brugnera, quindi a Corti. E quando il pericolo incombeva, l'anziano libero risolveva calciando la palla fra il pubblicco il più lontano possibile. Tutto tempo guadagnato. Guadagnato grazie soprattutto all'arbitro Reggiani, uno dei peggiori visti quest'anno (stando alla direzione di ieri). Reggiani non solo ha spezzettato il gioco cogliendo falli anche dove si trattava di normalissimi scontri, non solo ha interpretato spesso al contrario la regola del vantaggio, ma non ha tenuto conto dei molti minuti di recupero. Ha prolungato la gara di un minuto e 5 secondi quando solo al 14' di gioco Lamagni era rimasto a terra più del recupero, dopo uno scontro con Claudio Sala. Soltanto al 34' della ripresa Reggiani si è deciso a richiamare Brugnera ad effettuare con maggiore sollecitudine le rimesse da fondo campo. Ed alle rimostranze finali dei granata, l'arbitro ha risposto con i soliti gesti rabbiosi d'insofferenza. Il direttore di gara-dittatore, uno dei mali del nostro football. Queste comunque, non sono certo colpe del Cagliari, che ha giocato la partita secondo le proprie necessità, soffrendo nel primo tempo e nel finale ma trovando spazio per dimostrare le qualità di Selvaggi, la serenità ed il piazzamento di Corti un portiere non più da scoprire, il dinamismo di Casagrande, la duttilità di Piras la forza del rinforzato pacchetto di centrocampo. Il Torino è riuscito di nuovo a fare gioco perché ha capito che il blocco avversario andava superato aggirandolo, facendo viaggiare larghi Vullo. Patrizio Sala lo stesso Masi che ripete come libero le caratteristiche di Caporale è capace cioè di offrire una buona spinta in avanti a prezzo di qualche rischio difensivo. Da tempo non si vedevano i granata condurre manovre a più tocchi consecutivi in velocità, da tempo Claudio Sala non si portava più con tanta frequenza in avanti. E' probabile che la presenza di Pulici abbia avuto il suo peso in questa parziale trasformazione della squadra di Radice. In due occasioni, nel primo tempo, le punte hanno ritrovato la collaborazione istintiva di un tempo, più volte si sono cercate negli scambi. Briciole magari, ma che vanno raccolte dai granata nella speranza che gli accenni di ripresa dimostrati ieri non restino senza seguito (a partire da mercoledì, a Roma, contro la Lazio nel "ritorno" di Coppa Italia). Importante è anche, per il Torino, la scomparsa del timore che in passato ha attanagliato la squadra impedendogli di far gioco. E' bastata la prima ovazione dei tifosi più ostili,quelli della curva, strappata da Pulici con un suo dribbling vincente al quinto minuto, per sgelare l'ambiente. Se è vero che dei calciatori professionisti dovrebbero saper superare senza contraccolpi certe situazioni, è altrettanto vero che il Torino come poche altre squadre è legato agli umori del suo pubblico. Ieri al Comunale si sono sentiti di nuovo degli applausi. Persino il nuovo pareggio in casa, sotto questo profilo diventa un passo avanti per i granata.