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Comunale
22/10/1980
h.20.30
TORINO - 1.FC MAGDEBURG 3-1 (1-0)
Torino
: Terraneo, Volpati, Salvadori (al 78' Cuttone), Sala P., Van De Korput, Masi, Sclosa, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici (al 61' D'Amico). All.: Rabitti.
1.FC Magdeburg: Heyne, Ragust, Cramer, Mewes, Seguin, Stahnmann, Pommerenke, Steinbach, Streich, Windelband (al 69' Tyll), Hoffmann. All.: Urbanczyk.
Arbitro: Ponnet (Belgio).
Reti: Sala P. 44' (T), Pecci 54' (T), Steinbach 65' (M), D'Amico 74'(T).
Spettatori: 29.225 paganti per un incasso di 164.584.500 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 ottobre 1980]
Un'altra serata dai contorni, soprattutto visti i precedenti, agitati nella storia del Torino, ma ancora un'altra occasione nella quale il cuore dei granata ha saputo superare sul campo le difficoltà tecniche, al punto da dimenticare gli echi delle polemiche. Il Magdeburgo, squadra scomoda, era capitata nel momento peggiore per la squadra di Rabitti, già scossa dalle contrarietà del campionato, dal progressivo scadimento della fiducia dei tifosi, dopo le esaltazioni dell'avvio. Al di là degli uomini schierati, il ''segreto'' del Torino è stato quello di essersi presentato in formazione tatticamente logica. Il 4-4-2 tanto auspicato, con Patrizio Sala, Pecci, Sclosa e Zaccarelli a centrocampo. E davanti la coppia ricostruita Graziani -Pulici, un Pulici diverso da quello degli ultimi mesi, come se la sofferenza della lunga esclusione e della probabile cessione gli abbiano fatto scattare le molle giuste. Aggredito a lungo, il Magdeburgo ha rischiato il crollo, ed ha rimessi in gioco la qualificazione con un gol bello ma ''trovato'', il classico colpo della domenica in gergo pugilistico. Per il Torino a rete Patrizio Sala, Pecci e D'Amico (subentrato all'affaticato Pulici con felice scelta di tempo da parte di Rabitti). Grande gioco di Sclosa - il migliore in campo - di Masi, un giocatore che a nostro avviso già in passato meritava maggiori attenzioni, della coppia Salvadorl-Volpati, di Patrizio Sala. Van de Korput si è ritrovato con il passare dei minuti, dopo aver confermato la sua pericolosa vocazione offensiva. Per lui il cambio di football - gioco a situazioni ambientali - deve essere stato traumatico. All'avvio, di fronte a 30 mila spettatori che quasi non credevano ai loro occhi nel vedere i granata distendersi con efficacia sul terreno, il Magdeburgo cercava di rallentare il gioco, di risolvere situazioni difficili con passaggi al portiere, e di scattare in contropiede. Senza dubbio la squadra tedesca Est, e questo peserà certamente nel secondo confronto, è migliore da centrocampo in avanti. Hoffman è la punta più efficace, mentre un gran movimento a centrocampo fanno Steinbach e Pommerenke. Una botta di Pommerenke era deviata in angolo. Van de Korput si portava sotto con slancio, finendo addirittura all'ala sinistra, ma il trascinatore era Pulici il quale, di colpo - richiamato in prima squadra - ritrovava slancio, idee, dimostrando di sentire addosso la maglia granata. Un suo scatto al 6' era concluso da uno stupendo cross per Graziani il cui colpo di testa finiva di poco alto sulla traversa. Insistevano i granata, tentava la botta. Pecci ma la palla terminava fuori. La squadra era davvero più viva del previsto e in retrovia Masi dava sicurezza ai compagni, a Volpati soprattutto che si batteva bene contro l'ottimo Hoffman e a Salvadori che era concentrato e preciso a guardia di Windelband. Il Torino, insistendo nel pressing, ma senza perdere la calma, continuava ad attaccare con buona continuità lasciando agli avversari soltanto rari contropiede. Al 26', dopo una punizione di Pecci respinta dalla difesa, batteva al volo Zaccarelli e Heyne ribatteva al volo forte chiudendo l'angolo destro della sua porta. La spinta dei granata era assicurata soprattutto dal gran lavoro di Sclosa e dagli scatti sulla destra di Patrizio Sala e sulla sinistra di Zaccarelli. La manovra era di nuovo avvolgente, al 34' Pecci toccava per Graziani, la palla era troppo alta e la deviazione di testa era imprecisa. Al 39' l'arbitro non vedeva un brutto fallo su Graziani al limite; se in altre occasioni si era mostrato favorevole al granata, stavolta nettamente li danneggiava, la squadra di Rabitti chiudeva il tempo in attacco ed era premiata. Masi, al 43', impostava l'azione offensiva e andava al tiro costringendo Heyne a una deviazione in angolo. Il corner è ricacciato alla meglio dalla difesa, Masi con prontezza allargava per Graziani il quale controllava la palla con sicurezza e lanciava Volpati che andava sul fondo e faceva partire un cross radente rinviato male da Raugust: sulla palla si avventava Patrizio Sala che di destro batteva Heyne. Il Torino partiva in piena spinta all'avvio della ripresa, Sclosa si lanciava due volte sulla sinistra e sul secondo tentativo la palla perveniva a Patrizio Sala, la cui botta trasversale era deviata alla meglio da Heyne con un gran volo in calcio d'angolo. Il Magdeburgo cercava di chiudersi, ma continuava sullo stesso cliché offrendo uno schieramento a zona nel quale il Torino sapeva inserirsi con prontezza, con notevole velocità, approfittando degli spazi a disposizione. Una sventola di Pommerenke da 45 metri su punizione costringeva Terraneo ad una difficile parata a terra, poi si riportavano sotto i granata e raddoppiavano al 54'. Vinceva un duello d'anticipo su Hoffman lo scattante Volpati, porgeva a Oraziani. Zaccarelli disorientava la difesa avversaria con un affondo sulla sinistra, al centro partiva Pecci, che veniva raggiunto da un invitante tocco in profondità del centravanti. Pecci aspettava l'uscita di Heyne e lo batteva con un rasoterra preciso. Insisteva ancora il Torino in avanti, una gran botta di Pulici era parata a terra, quindi al 61' stesso Pulici, ormai esausto, era sostituito da D'Amico. Al 65', con una prodezza ma del tutto sproporzionata all'andamento del match, il Magdeburgo accorciava le distanze. Un lancio in profondità era respinto di testa da Van de Korput, in mezza rovesciata da fuori area Iraccoglieva la palla Steinbach e faceva partire una botta forte, a parabola, che sorprendeva Terraneo. Il Torino reagiva allo smacco con ordine, senza lasciarsi prendere dal nervosismo, cercava di sfondare Graziani ma veniva fermato di brutto al limite dell'area. Calciava la punizione Pecci ed infilava, ma l'arbitro faceva ripetere In quanto stava ponendo a distanza la barriera del Magdeburgo. II secondo tiro lo eseguiva D'Amico che con una botta a rientrare mandava la palla ad incocciare contro l'interno del montante alla destra di Heyne, la palla rimbalzava e finiva fuori. Insistevano i granata, un uno-due Zaccarelli-Graziani-Zaccarelll liberava la mezz'ala che perdeva il passo al momento del tiro. Sull'azione successiva Sclosa apriva verso sinistra per D'Amico, il quale si vedeva ribattere il tiro da Heyne, ma raccoglieva la palla sul fondo e la infilava di prepotenza in rete con una botta rientrante sul secondo palo. Al 78' Rabitti sostituiva Salvadori, che si era prodigato come pochi, con Cuttone, il Magdeburgo cercava di impostare un'offensiva ma i granata la rompevano con affondi pericolosi. All'84' una botta' di Sclosa non era trattenuta da Heyne, all'89' su cross di Cuttone, D'Amico mandavala palla a rimbalzare contro le mani del portiere e quindi sulla traversa, ma l'azione era! Fermata da un fuorigioco dell'attaccante stesso. Uno scontro duro di testa tra Cuttone e Hoffman, poi l'arbitro belga Ponnet chiudeva il match sul 3-1, un risultato che rispecchia in pieno i meriti dei granata, anche se non li rassicura in vista della partita di ritorno.