WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Comunale
26/10/1980
h.14.30
JUVENTUS - TORINO 1-2 (1-0)
Juventus
: Zoff, Cuccureddu, Cabrini, Furino (al 72' Prandelli), Gentile, Scirea, Causio, Tardelli, Bettega, Brady, Fanna (al 77' Marocchino). A disposizione: Carraro, Osti, Verza. All.: Trapattoni.
Torino: Terraneo, Volpati (al 14' D'Amico), Salvadori, Sala P., Van De Korput, Masi, Sclosa, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici (al 90' Mariani). A disposizione: Copparoni, Davin, Spagnuolo. All.: Rabitti.
Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa.
Reti: Causio 18' (J), Graziani 60', 76' (T).
Spettatori: 44.353 di cui 34.998 paganti per un incasso di 173.125.000 lire più 9.355 abbonati.
Note: Ammoniti Causio per proteste, Graziani per comportamento non regolamentare, Pecci e Scirea per gioco falloso, Bettega e Zoff per proteste. Sorteggio antidoping per Causio, Bettega, Brady, Salvadori, Graziani e Zaccarelli.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 26 ottobre 1980]
Il Torino ha capovolto nell'ultima mezz'ora un derby che stava perdendo nel punteggio (0 a 1, gol di Causio al 18') ed ancora più sul piano del gioco. La Juventus - atleti, tifosi e magari dirigenti - pensano che la colpa del cambio di situazione sia dell'arbitro Agnolin, e per evitare che il calcio sia ancora una volta ridotto a semplici discussioni emotive, sarà bene dare la precedenza alla cronaca della fase decisiva del match a tre fra direttore di gara, granata e bianconeri. Dunque il Torino sta già perdendo, ed in apertura di ripresa sembra in completa balla dell'avversario. Le punte Graziani e Pulici non riescono a smarcarsi, D'Amico e Pecci partono in dribbling e - contratti - lasciano i difensori in balla di una Juve che parte larga, rapida, in contropiede. All'11' il Torino è come stordito da una manovra avvolgente, la conclude dalla destra Causio con un centro lungo. Mucchio attorno a Bettega, la palla lo scavalca, dietro - quasi sul secondo palo - Tardelli di testa, solo, insacca. Van de Korput (il più sveglio della retroguardia granata) alza subito un braccio e con l'altro indica il guardalinee sotto la tribuna, che aveva alzato la bandiera. Anche Agnolin, indica, dopo un attimo, guardalinee e punto del gol, poi va dal collega che gli conferma il fuori gioco mentre sta subendo le proteste di Causio. Rete annullata, proteste, nervosismo dei bianconeri, tumulti sugli spalti. Tardelli era oltre i difensori al momento del colpo di testa, ma molto probabilmente era partito giusto al cross lungo di Panna. Purtroppo seguivamo la traiettoria della sfera, la moviola però ha confermato l'impressione logica sulla progressione di Tardelli. Lo scampato pericolo, l'aver evitato lo zero a due che avrebbe chiuso il match, dava un po' di fiato ai granata che si riportano sotto: al 15' D'Amico avanzava sulla destra, faceva partire un lancio teso sul quale Graziani si avventava, aveva la prima intuizione della partita e deviava la palla fuori dalla portata di Zoff. Sull'uno a uno la partita diventava più equilibrata, la Juve tornava alla carica con determinazione, il Torino rispondeva con più grinta ed andava in vantaggio al 31' al termine di un'altra azione contestata dagli avversari. Pulici tentava di intervenire di testa su un lungo cross di Pecci, entrava a contatto con Zoff al quale la palla sfuggiva rimbalzando a terra in direzione di Graziani, che l'infilava in rete con una botta secca. Zoff e la Juve protestavano ancora, ma dalla tribuna non è parso che Pulici si sia avventato sul portiere a gomiti larghi, o col ginocchio alto. Scontro di gioco duro, all'inglese: il sole basso con ogni probabilità ha aiutato Zoff a non scegliere una più avventurosa ma più facile respinta di pugno. Entrava in campo un esagitato dalla gradinata, era bloccato sul campo da alcuni carabinieri, si beccava un sacrosanto calcio nel sedere da Furino il quale stava per essere sostituito da Prandelli, mentre Marocchino prendeva il posto di Fanna. La gara arrivava alla fine con risultato immutato, con ancora la Juventus più efficace in attacco. Al 38' Brady lanciava Bettega il cui rasoterra passava davanti a Terraneo perdendosi sul fondo a filo di montante, al 40' finiva fuori una bella deviazione di testa di Bettega, al 46' - in recupero - la palla aveva un rimbalzo fra Brady e Van de Korput, i bianconeri reclamavano il rigore, ma se anche la palla era finita contro il braccio del difensore, la vicinanza dei due avversari escludeva ogni volontarietà. Rabitti cercava di guadagnare tempo inserendo Mariani al posto di Pulici: il ragazzo giocava meno di mezzo minuto, ed Agnolin chiudeva il match. Questo il finale, combattuto e discusso. Solo la rabbia comprensibile dei bianconeri ha provocato reazioni in campo e fuori. La rabbia di chi si sente ''derubato'' di due punti, giustificata dagli stessi avversari che negli spogliatoi hanno ammesso: "Ad un certo punto, ci pareva già un traguardo il pareggio". La Juventus ha ancora una volta denunciato il suo male cronico : fa gioco, è solida in difesa (non ingannino le due prodezze di Graziani), controlla bene il centrocampo, spinge con determinazione, ma sotto rete non concretizza. I tifosi alla fine erano alla disperazione, fra l'amarezza per l'immeritata sconfitta e la sterilità disarmante del loro attacco. La Juventus non vince dal 21 settembre, giorno del 2 a 0 al Como. Successivamente pareggio a Brescia (1-1), sconfitta (2-4) ad Atene con il Panathinaikos, sconfitta in casa (0-1) ad opera del Bologna, 0 a 0 ad Ascoli, ancora k.o. (1-3) a Lodz, e ieri altra battuta d'arresto. In sei partite, solo 5 reti, un bilancio davvero preoccupante. Difficile parlare solo di sfortuna, inutile insistere sul pur valido discorso della punta non acquistata in estate. Il Torino è conscio dei meriti dell'avversario, e speriamo anche dei propri demeriti. Sin dalla vigilia era stato facile prevedere che un duello a distanza fra i registi Brady e Pecci avrebbe agevolato i bianconeri. Rare, quasi casuali, le marcature di Patrizio Sala o Sclosa sull'irlandese. Brady fa viaggiare la palla. Pecci la porta: il primo fa più gioco, il secondo si sottopone a grossi rischi (un suo errore in dribbling ha dato via all'azione dell'I a 0 per la Juve: scatto di Brady, tocco a Bettega, palo alla sinistra di Terraneo, tocco in porta di Causio, con freddezza). Pecci sostiene di eseguire il passaggio solo quando vede il compagno smarcato, ha pure ragione; Brady per altro ha il piede più preciso, più potente, anche se il suo apporto è vanificato da alcuni compagni. A giustificazione dello sbandamento granata l'infortunio a Volpati, uscito al quarto d'ora stirato dopo una rincorsa a Fanna. E' entrato D'Amico, Sclosa ha dovuto inventarsi terzino su Causio, l'assetto migliore del centrocampo granata è saltato, sono arrivati subito i guai. La Juventus ha così preso il sopravvento, è andata in vantaggio, ha meritato di chiudere il match. Poi è arrivato il finale convulso, Graziani (prima bloccato inesorabilmente da Gentile) ha ritrovato lucidità, e due reti. ''Rubare in casa dei ricchi non è peccato'' diceva un tifoso granata uscendo dallo stadio. Diciamo piuttosto che nel calcio chi spreca è castigato.