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Comunale
09/11/1980
h.14.30
TORINO - COMO 1-1 (1-0)
Torino
: Terraneo, Volpati, Salvadori, Sala P., Danova, Van De Korput, D'Amico (all'82' Mariani), Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Copparoni, Masi, Spagnuolo, Sclosa. All.: Rabitti.
Como: Giuliani, Vierchowood, Riva, Centi, Fontolan, Volpi, Mancini, Lombardi, Nicoletti, Gobbo (al 63' Pozzato), Cavagnetto. A disposizione: Braglia, Ratti, Marozzi, Giovannelli. All.: Marchioro.
Arbitro: Terpin di Trieste.
Reti: Graziani 18' (T), Nicoletti 74' (C).
Spettatori: 13.984 di cui 8.796 abbonati e 5.188 paganti.
Note: Ammonito Mancini per fallo su Zaccarelli, giornata piovosa, cielo coperto e terreno pesante.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 10 novembre 1980]
Primo pareggio esterno del Como. Tutto sommato un punto meritato ai danni di un Torino che si esalta in Coppa Uefa e perde colpi in campionato. Non è bastato andare in ritiro per restituire ai granata la giusta concentrazione: ormai è una regola fissa che la squadra di Rabitti sconti gli impegni internazionali di metà settimana. Era successo a Catanzaro e a Roma (ha latto eccezione il derby dove anche la Juventus aveva nelle gambe la trasferta di Lodz) e il fenomeno s'è ripetuto puntualmente ieri contro un Como modesto tecnicamente ma gagliardo e, soprattutto, più fresco. Un regalo del portiere lariano (l'esordiente Giuliano Giuliani, ventiduenne romano proveniente dall'Arezzo) aveva consentito al Torino di sbloccare il risultato con Graziani dopo appena diciannove minuti. La situazione era pertanto ideale ma i granata avevano nelle gambe le tossine di Magdeburgo e non sono riusciti a infliggere il colpo del k.o. agli avversari che, con calma e senza mai rassegnarsi alla sconfitta, hanno gettato le basi per il pareggio ottenuto da Nicoletti, recuperato in extremis, ad un quarto d'ora dal termine. La mossa-chiave della partita è stata quella di piazzare Mancini alle costole di ecci. Mancini ha tolto il respiro al regista inaridendo la fonte del gioco, costringendo Salvadori ad accentrarsi per seguirlo (prima di piazzarsi su Lombardo) e Zaccarelli a finire stabilmente sulla sinistra mentre Patrizio Sala doveva faticare, sulla destra, per liberarsi di Gobbo. Zaccarelli effettuava qualche servizio utile per Graziani e Pulici ai quali era difficile liberarsi per il tiro. Wierchowod non mollava un solo istante il centravanti e lo stempiato Volpi, un libero dalla pelata ampia e dalle idee chiare, autore di una bella prestazione, era pronto a chiudere ogni varco (anche quelli che si aprivano nella zona di Pulici) ed a sganciarsi per appoggiare il munitissimo centrocampo nonché Nicoletti e il tornante Cavagnetto. Il Torino faticava ad andare a bersaglio e denunciava una sorta di rilassamento nervoso. Tutto il complesso appariva appannato anche se, di tanto in tanto, s'intravedevano scampoli di manovra che, però, abortivano nell'area comasca. Il più vivo (si fa per dire, considerando che, giocando poco, non può essere al meglio della condizione) appariva Pulici. D'altra parte aveva riposato in panchina a Magdeburgo ed aveva in serbo parecchie energie: non trovava, comunque, molta collaborazione. Gli smarcamenti non avvenivano a tempo debito consentendo alla retroguardia ospite di piazzarsi. D'Amico tentava di scrollarsi di dosso Riva, svariando sul centro-sinistra. L'ex laziale, che soffriva di una leggera forma di bronchite, non trovava sbocchi. Il terreno reso un po' viscido dalla pioggerella gli impediva di prodursi in dribbling stretti che sono la sua specialità e il Como non aveva problemi. In una sola occasione (48') D'Amico poteva raddoppiare ma non agganciava l'assist di Zaccarelli. In certi frangenti sarebbe stato necessario che Van de Korput si fosse inserito nei corridoi, ma l'olandese non è in forma ed ha anche la sua parte di responsabilità sul contrattacco che ha fruttato l'uno a uno al Como. La partita, noiosa, povera di contenuto tecnico e di emozioni, ha dato ragione agli assenti (i paganti erano appena cinque mila). Con molta fatica il Torino aveva costruito il primo pericolo per l'incerto Giuliani, chiamato a sostituire il titolare Vecchi, fermo per una contrattura muscolare alla schiena: su un traversone di Zaccarelli (11'), Pulici effettuava un palleggio aereo e poi impegnava Giuliani con un tiro non forte e centrale. Replicava il Como con un diagonale di Riva (17') e due minuti dopo il Torino passava. Un tiro di Zaccarelli era intercettato dall'arbitro e deviato in corner da Cavagnetto. Dalla bandierina batteva Zaccarelli, sulla difettosa respinta a pugno di Giuliani Pulici tirava, il portiere non tratteneva e Graziani di sinistro ribatteva da tre passi in rete. Graziani festeggiava con un gol la sua 200' presenza in serie A con il Torino, ma la sua gioia non durava a lungo. Veniva ammonito Mancini per un fallo su Zaccarelli, poi un bolide di D'Amico era intercettato da Volpi (24'). Al 32' era Wierchowod a chiamare in causa Terraneo con un fendente basso dal limite. Il gioco stagnava a metà campo, senza sussulti. A ravvivarlo ci pensava Graziani con una "volée" di sinistro, su cross di D'Amico che finiva a lato. In apertura di ripresa il Torino dava segni di risveglio: capiva che l'uno a zero non bastava e pigiava sull'acceleratore. Zaccarelli (48') scattava sulla sinistra, scambiava con Pulici e smistava sul centro-area per D'Amico che era in posizione favorevole per concludere, ma falliva lo stop e l'occasione sfumava. Al 50' Graziani era spostato irregolarmente in area da Gobbo, protestava con l'arbitro che non ravvisava gli estremi della massima punizione. La sfuriata del Torino si spegneva, il ritmo calava e ne approfittava il Como. Marchioro sostituiva l'affaticato Gobbo con Pozzato che si piazzava su Sala. I comaschi si facevano sempre più autoritari e al 75' riequilibravano il punteggio. Lombardi conquistava il pallone a metà campo e lanciava in profondità verso Volpi che saltava Van de Korput e, quasi dalla linea di fondo, traversava sotto porta per Nicoletti che freddava Terraneo. Il Torino veniva così castigato. Dopo un'ammonizione per Pozzato, Rabitti faceva uscire D'Amico inserendo Mariani, ma il risultato non cambiava più e bordate di fischi accoglievano i granata, che avevano gettato al vento un'altra occasione per risalire in classifica, al rientro negli spogliatoi.