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Comunale
01/03/1981
h.15.00
TORINO - ROMA 0-2 (0-2)
Torino
: Terraneo, Volpati, Cuttone, Sclosa, Danova, Van De Korput, D'Amico, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Copparoni, Masi, Francini, Bertoneri, Mariani. All.: Rabitti.
Roma: Tancredi, Spinosi, De Nadai, Turone, Falcao, Romano, Conti B., Di Bartolomei, Pruzzo, Ancelotti, Scarnecchia. A disposizione: Superchi, Amenta, Santarini, Rocca, Benetti. All.: Liedholm.
Arbitro: D'Elia di Salerno.
Reti: Pruzzo 10', Di Bartolomei 37'.
Spettatori: 31.434 di cui 8.796 abbonati e 22.638 paganti per un incasso di 108.578.000 lire.
Note: Giornata fredda, terreno in buone condizioni. Gravi incidenti tra tifosi; il pulmann della Roma è stato accolto a pietrate. Al termine della partita il pubblico granata ha ferocemente contestato la squadra ricevendo gli insulti da parte di un Graziani inviperito. Ammoniti Danova, Falcao, Turone e Pecci.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 2 marzo 1981]
Tutto si può discutere, la ''regolarità'' del gol di Pruzzo che ha sbloccato il risultato e soprattutto - per condannarlo - il ridicolo atteggiamento dei dirigenti giallorossi che hanno avvelenato il match (togliendo ad Ancelotti la soddisfazione del premio granata sul campo), ma non il merito della Roma nella vittoria. I giallorossi hanno mostrato subito, pur nel momento della partenza lanciata degli uomini di Rabitti, la bontà del loro impianto di gioco. La ''zona'' romanista ha cominciato a ruotare attorno a Falcao con morbidezza, con grande efficacia. Uomini non velocissimi ma pronti allo scatto breve, palla che viaggia rapida, serenità massima in tutti i giocatori: frutto, questa, della fiducia in se stessi e negli schemi. Il Torino ha dato l'impressione di essere in giornata, è stato però un attimo. Un contrasto vincente di Zaccarelli, al primo minuto, un tiro al volo sballato (palla difficile, carica d'effetto) di Graziani, ma dopo altri 30 secondi i granata erano già tutti nella loro area, per proteggere Terraneo da una punizione del temuto Di Bartolomei. Due belle aperture di Van de Korput, un duro tackle di Danova (subito ammonito) su Turone, un fallo di Falcao sull'olandese, un lancio di Pecci sul braccio di Spinosi che non commuoveva D'Elia (giustamente), poi il pressing del Torino trovava subito risposta efficace. Falcao pur giocando con maggiore prudenza del consueto cominciava a farsi trovare pronto all'appuntamento con il compagno in possesso dì palla, la difesa giallorossa chiudeva bene e senza affanno, Ancelotti più a ridosso delle punte (Pruzzo centralmente, con Conti e Scarnecchia a far pendolo sulle estreme) dava la misura delle sue grosse qualità con palleggi sicuri, lanci calibrati, scambi radenti e precisi. Soprattutto emergeva la netta superiorità atletica dei romanisti: tutti di maggior stazza rispetto agli avversari, ma spesso superiori anche nel passo. Non da ieri ha preso corpo, ma da ieri è stato confermato, il sospetto che la preparazione fisica dei torinesi sia troppo blanda per le battaglie del campionato. Ancora una bella manovra granata al 9', con palla che viaggiava da Pulici a D'Amico, a Graziani che centrava lungo dalla destra per Zaccarelli il quale schiacciava di testa trovando pronto Tancredi alla presa, e dopo due minuti la Roma andava in vantaggio. Calciava dalla bandierina destra Bruno Conti, con traiettoria all'indietro, Spinosi di testa cacciava la palla nel folto, Scarnecchia la controllava e girandosi calciava con prontezza, Terraneo non tratteneva, Pruzzo da due passi segnava con un facile tocco. Sin troppo facile. I granata protestavano vivacemente, e se dalla tribuna non avevamo potuto seguire la meccanica dell'azione, la ripresa tv confermava la posizione irregolare di Pruzzo, scattato oltre la difesa granata ben prima del tiro di Scarnecchia, e quindi finito in chiaro fuori gioco. Il Torino, che già accusava il miglior gioco avversario, dal dodicesimo minuto doveva affrontare una pesante gara ad handicap. La Roma era tranquillizzata dal vantaggio, poteva chiudersi ancora di più di fronte alla reazione dell'avversario, trovando logicamente maggior spazio per le sue risposte manovrate. H lavoro del Torino era complicato dalle reazioni del suo pubblico, che pareva non vedere le difficoltà legate all'efficacia degli schemi giallorossi. La partita diventava più dura, aumentavano gli scontri, i granata avevano tutto da perdere nello scontro fisico ma trovavano ancora spazio per buone risposte. Prima un tiro di Graziani era deviato in angolo da Turone, quindi D'Amico - protagonista di un avvio brillante prima di scadere in una sterile accademia - al 24' cercava stupendamente Graziani con un lancio profondo in un corridoio libero. Il centravanti si avventava, ma un attimo di incertezza nel tiro consentiva a Turone di anticiparlo di un soffio, deviando in angolo. Al 26' D'Elia confermava di non vedere i fuori gioco, stavolta con attenuanti. Scarnecchia partiva sulla linea della difesa granata, sulla destra, imbeccato da Pruzzo. Terraneo agganciava l'attaccante. D'Elia indicava il dischetto (rigore anche giusto, ma forse viziato dalla partenza dell'azione) e poi si ravvedeva alle nuove proteste del Torino. E' bastato al direttore di gara un'occhiata al guardalinee, ma è certo che senza il loro intervento i granata si sarebbero trovati sullo zero a due. Rabitti spostava Sclosa a destra nella zona di Di Bartolomei mandando Zaccarelli sulle tracce di Falcao, ma il centrocampo granata non trovava gran giovamento, e continuava ad accusare la superiorità dell'opposto reparto. Al 38' la Roma otteneva il gol della sicurezza. Graziani perdeva banalmente il pallone sui tre quarti campo, arretrava per riparare all'errore e mancava di nuovo il controllo, si accendeva una mischia attorno a Falcao, sulla sfera che usciva dall'area Di Bartolomei calciava al rimbalzo: il tiro picchiava all'interno del montante alto, alla destra di Terraneo, e carambolava in rete. Una botta vincente magari fortunata (per la traiettoria) ma stupenda per intuizione e tecnica, giusto premio ad uno dei pochi centrocampisti italiani capaci di calciare da fuori area con convinzione. Sul due a zero la gara praticamente si chiudeva. La Roma, paga, controllava il gioco senza troppo affanno, chiamando più indietro i centrocampisti. Falcao perdeva tempo nelle rimesse ed al 14' della ripresa veniva ammonito, come in seguito (per proteste) Turone e Pecci. Il Torino premeva con ammirevole buona volontà, trascinato sulla sinistra dai frequenti ed efficaci affondo di Cuttone, ma senza esito pratico. Tancredi volava (per la platea) su un tiro facile di D'Amico, poi era bravo a chiudere la strada a Graziani deviando in angolo la staffilata trasversale dell'attaccante. Si portava avanti anche Van de Korput, mentre sulla curva Filadelfia si accendevano insulse mischie tifose, ma la Roma non correva altri rischi. Con le proprie forze, e con l'aiuto di D'Elia e del Napoli, lasciava Torino con il primato in classifica.