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Comunale
15/01/1984
h.14.30
TORINO - CATANIA 2-0 (1-0)
Torino
: Terraneo, Corradini, Pileggi (al 70' Francini), Zaccarelli, Danova, Galbiati, Schachner, Caso, Selvaggi, Dossena, Hernandez (al 74' Ferri). A disposizione: Copparoni, Beruatto, Comi. All.: Bersellini.
Catania: Sorrentino, Sabadini, Mosti, Pedrinho, Ciampoli, Ranieri, Morra, Torrisi, Carnevale, Luvanor, Crialesi (al 63' Bilardi). A disposizione: Onorati M., Giovannelli M., Chienllato, Gregori. All.: Fabbri.
Arbitro: Bianciardi di Siena.
Reti: Selvaggi 24', Ferri 87'.
Spettatori: 30.471 di cui 9.708 abbonati e 20.763 paganti per un incasso di 188.323.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 gennaio 1984]
Per far cosa gradita al Torino, stavolta cominciamo dalla fine, dal risultato e da quel che vuol dire. Due gol al Catania, un punto rosicchiato alla Juve, la Roma staccata di una lunghezza ed il secondo posto in classifica sempre più saldo e sicuro, in attesa di tre partite che possono davvero chiarire l'obiettivo granata. Il Torino affronterà di seguito Fiorentina, Inter e Roma, solo i nerazzurri in casa, e anche Bersellini, così cauto riguardo al futuro, non ha potuto negare l'importanza pressoché decisiva degli incontri a venire. Ieri il campionato ha giocato a favore del Torino, questo ci pare di poter affermare senza togliere meriti ai granata, i quali a loro volta non sono stati brillanti come in altre occasioni e soprattutto non sono stati brillanti come richiederebbe la loro brillantissima classifica. Per battere il Catania, povero e ultimo, il Torino ha molto faticato e troppo sofferto, alternando spunti di bel gioco ad incredibili affanni difensivi, lasciando agli avversari l'iniziativa nel finale dopo averli ''graziati'' per colpevole sufficienza in qualche occasione. Che il Torino continui a soffrire nella ripresa, non è buon segno. Significa che la squadra, come già è capitato in passato, mostra di smarrirsi alla distanza, quando invece occorrerebbero tranquillità e precisione, capacità di mantenere il possesso del pallone, specie se gli avversari di turno, come ieri il Catania, appaiono sulla carta e sul campo decisamente inferiori. Il Torino, per certi versi, può a ragione essere paragonalo ad una formica. E' parsimonioso, tenace, umile, teso soprattutto a far punti. I risultati gli danno ragione, visto che può osservare dall' alto della sua classifica quasi tutte le squadre. Ma come una formica, a volte, è costretto a trascinare il suo pesante fardello, ad arrancare aspettando la fine del viaggio. Cosi è stato ieri pomeriggio contro il Catania nei venti minuti conclusivi, venti minuti lunghissimi, finché Giacomo Ferri, al rientro dopo una lunga assenza per infortunio, ha colpito al volo da fuori su cross respinto di Zaccarelli ed ha segnato in maniera splendida il secondo gol granata. Il gol della sicurezza. Mancavano due minuti alla fine ed il Catania ovviamente si è arreso, la paura sugli spalti si è sciolta in canti di gioia. Ma perché il Torino deve sempre far soffrire i suoi tifosi fino al novantesimo? Ci sono state, sfogliando il taccuino, due occasioni per chiudere la partita, dopo il gol di Selvaggi al 24' che andremo poi a raccontare. Visto il Catania, quasi inesistente in attacco e schierato con l'obiettivo primo di non buscare, siamo certi che la squadra di Gibì Fabbri non avrebbe saputo trovare la forza di reagire al raddoppio. Invece, per due volte, il Torino ha buttato al vento l'occasione. Al 33' Dossena ha tentato un pallonetto a rete al termine di una bellissima manovra di prima iniziata da Hemandez e perfezionata da Selvaggi. Ci è parso che Dossena, peraltro molto bravo, non abbia giocato quel pallone con la necessaria ''cattiveria''. Il secondo mancato raddoppio al 51'. Altra bella manovra Selvaggi-Dossena con tocco finale a Schachner, tutto solo sulla destra. L'austriaco ha colpito secco. Sorrentino ha deviato ed il pallone, carico di effetto, ha curiosamente carambolato sulla linea bianca di porta ritornando in gioco. In questo caso, è chiaro, l'attaccante granata non ha avuto colpe, questione di sfortuna. Fatto è, però, che il colpo del k.o. ha tardato ad arrivare ed il Catania ha preso un po' d'animo dopo un primo tempo di pura barricata. Si è visto Carnevale, l'uomo più pericoloso dei siciliani, si è vista un poco la squadra, e purtroppo, a tratti, si è visto anche il Torino in difesa. Una ripresa alquanto sconcertante, dal momento che nel primo tempo i granata erano stati ben più bravi e vivaci, con Zaccarelli. Dossena e Selvaggi in vena di finezze tecniche. Selvaggi è stato l'autore del primo gol, al 24', su perfetto lancio di Dossena. Il piccolo centravanti ha compiuto uno stop volante di destro ed ha infilato Sorrentino di sinistro, bell'esempio di coordinazione di movimenti e rapidità di riflessi, un gran gol. Selvaggi, che ha giocato molto bene rendendosi prezioso in ogni zona del campo, si è fatto cosi perdonare un grave errore commesso due minuti prima, quando al termine di un'azione sulla destra di Schachner ha mancato il facile gol da pochi passi. Selvaggi era tutto solo, ma invece di toccare di prima ha preferito tentare lo stop, con il risultato che la palla gli è scivolata sullo stinco: il tiro, poi, è stato respinto da Sorrentino.