WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Comunale
19/02/1984
h.15.00
TORINO - AVELLINO 4-2 (3-1)
Torino
: Terraneo, Corradini, Beruatto, Pileggi (al 72' Francini), Danova, Galbiati, Schachner, Caso, Selvaggi (all'80' Osio), Dossena, Hernandez. A disposizione: Copparoni, Picci, Comi. All.:Bersellini.
Avellino: Paradisi, Orsi, Limido (all'80' Bertoneri), Schiavi, Favero, Biagini, Barbadillo, Tagliaferri (al 44' Vullo), Diaz, Colomba, De Napoli. A disposizione: Zaninelli, Cilona, Saveriano. All.: Bianchi.
Arbitro: Longhi di Roma.
Reti: Schiavi 4' (A), Selvaggi 17', 21' (T), Hernandez 38' rig (T), Aut.Osti 46' (T), Diaz 70' (A).
Spettatori: 24.277 di cui 9.708 abbonati e 14.569 paganti per un incasso di 100.619.000 lire.
Note: Pomeriggio freddo ma soleggiato, terreno in discrete condizioni. Numerosa la presenza irpina sugli spalti in Filadelfia.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 febbraio 1984]
Messo in difficoltà dall'avvio determinatissimo dell'Avellino, il Torino ha mostrato di essere tutt'altro che in crisi come avrebbero potuto far presupporre le tre sconfitte (Firenze, Varese e Roma) nelle ultime quattro partite: pur sotto di un gol dopo appena 4', i granata hanno saputo cambiare ritmo, adeguandosi ad un avversario che li aveva sorpresi, e far quindi valere la loro maggiore statura tecnica trascinati da Dossena, Hernandez e Selvaggi. Le paure della vigilia hanno trovato presto conferma: l'Avellino, afflitto da una classifica che la partita di ieri, in apparire abbastanza induista, ha subito aggredito l'avversarlo. Correvano gli irpini, camminavano i granata: e per dieci minuti Terraneo ha dovuto invocare tutti i santi che conosce per trovare aiuto visto che dal compagni della difesa ne veniva ben poco. Schiavi sulla destra e Limido dalla parte opposta avanzavano quasi senza trovare ostacolo servendo bel palloni per il mobilissimo Barbadillo, sempre pronto a cercare il tocco smarcante per un compagno, fosse il ritrovato Diaz, fosse qualcun altro pronto all'inserimento. Ed alla prima vera conclusione a rete gli irpini passavano anche: era Colomba ad ispirare l'azione servendo Barbadillo che, di testa, appoggiava per Schiavi. Tiro in mezza giravolta dal limite e gol. I difensori granata stavano a guardare e, frastornati, continuavano a dare spazio all'avversario che, resosi conto della situazione, cercava il raddoppio. Salvava allora Terraneo su Barbadlllo (7'). finivano a lato due altre conclusione del peruviano (8' e 10) ed una terza di Diaz (14'). Un Torino così sembrava destinato al naufragio: l'azione si dipanava lentamente, troppo lentamente per poter sorprendere un Avellino galvanizzato. E per di più a centrocampo l'assenza dello squalificato Zaccarelli toglieva alla squadra il solito, prezioso filtro. A ribaltare la situazione ci pensava Dossena, l'uomo che sa caratterizzare la manovra dell'intera squadra granata. Finalmente si vedevano i primi tentativi di verticalizzare l'azione e proprio da un pallone che pure Favero riusciva a togliere a Selvaggi (rasentando l'intervento da rigore) si capiva dove gli irpini fossero vulnerabili. Dossena aveva dato il ''la'',Hernandez si adattava splendidamente mettendosi a pennellare lanci smarcanti. Preludio al pareggio, l'argentino verticalizzava per Schachner- uno Schachner tanto pieno di buone intenzioni quanto impreciso - che però permetteva il recupero di Osti pronto ad agevolare l'uscita di Paradisi. Scrollatasi l'apatia iniziale il Torino ribaltava risultato e partita. Nel giro di 3' lo scatenato Selvaggi andava due volte a segno (particolarmente bella la puma rete, con controllo e tiro su invito di Beruatto), soprattutto però i granata non regalavano più nulla ed in fase di interdizione Caso iniziava a recuperare palloni su palloni. L'Avellino riusciva ancora a ''spaventare'' gli avversari con Limido e Tagliaferri, ma Terraneo parava entrambe le volte. Poi la partita diventava tutta In chiave torinista. I ruoli ribaltati rispetto all'inizio, la squadra di Bersellinicioè ad Imporre il proprio gioco, quella di Bianchi costretta a subirlo. La differenza veniva dal gol: il Torino cercava condeterminazione il terzo e l'otteneva al 38' quando Selvaggi, smarcato da Dossena, scartava anche Paradisi per venire subito atterrato dallo stesso portiere che lo metteva giù afferrandolo per la caviglia Favero, il difensore che in un recente passato piaceva anche al Torino, completava l'opera con una spinta alla spalle. Rigore indiscutibile che Hernandez trasformava. Partita ormai decisa, dunque. Ma il Torino arrotondava ulteriormente il punteggio in apertura di ripresa quando Schachner si avventava su un pallone messo in area da Corradini, sfruttando l'intelligente velo di Hernandez. L'austriaco così facendo toglieva a Selvaggi la gioia della tripletta (già negatagli nel primo tempo dall'ntervento di Paradisi che aveva causato il rigore): c'è da augurarsi, comunque, che almeno il gol - sul quale c'è stata una deviazione a nostro avviso ininfluente di Osti - serva all'austriaco per ritrovare se stesso in un momento Indubbiamente difficile per lui. Con tre gol di vantaggio, per il Torino era come giocare sul velluto: divertivano e si divertivano i granata, fungevano da mal domo sparring-partner gli irpini. Sempre validi in fase offensiva grazie al buon movimento di Barbadlllo e Diaz che, al 70', avrebbe fruttato il gol all'argentino, pronto a girare a rete a fil di palo il pallone ricevuto dal compagno. Il Torino, a questo punto, dava comunque l'impressione di incominciare a pensare al futuro: verificata la propria efficienza, i granata amministravano il risultato pensando agli impegni di mercoledì con il Varese (nel quale dovranno ribaltare lo 0-1 di quindici giorni la per proseguire il cammino in Coppa Italia) e di domenica con la Juventus, ultima spiaggia per fermare la marcia bianconera dimezzando il distacco in classifica. Borsellini ne approfittava anche per verificare la condizione di Francini (in sostituzione dello zoppicante Pileggi) e per lanciare in serie A Marco Osio, classe 1966, anconetano come Zaccarelli, del quale sono in molti a magnificare le doti di centrocampista avanzato.