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Comunale
18/03/1984
h.15.30
TORINO - ASCOLI 0-0
Torino
: Terraneo, Pileggi (all'84' Marco Rossi), Beruatto, Zaccarelli, Danova, Galbiati, Schachner, Caso, Comi, Dossena, Hernandez. A disposizione: Copparoni, Corradini, Francini, Ferri. All.: Bersellini.
Ascoli: Muraro, Anzivi, Citterio, Perrone, Borgone, Pochesi, Novellino, Nicolini, Borghi (al 61' Juary), Greco (all'84' Iachini), Dell'Oglio. A disposizione: Corti, Agostini, Scarafoni. All.: Mazzone.
Arbitro: Bianciardi di Siena.
Reti: -
Spettatori: 24.447 di cui 9.708 abbonati e 14.739 paganti per un incasso di 103.118.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 marzo 1984]
Dodici pallegol non sono bastate al Torino per avere ragione dell' Ascoli che ha sfiorato la beffa quando, all'80', è riuscito a lanciare nel più classico dei contropiede Greco presentandolo solo davanti a Terraneo. Ma il portiere granata, fino a quel momento del tutto inoperoso, è uscito molto bene deviando la conclusione dell'ex e salvando la sua squadra da una sconfitta immeritata. La partita dell'Ascoli, come insieme di azioni tese anche a ''offendere'', si esaurisce in questo episodio: il resto è stato un prodigarsi difensivo, un ergere barricate che ricordavano il Padova di Rocco. La rinuncia al gioco, da parte della squadra di Mazzone, è stata completa, incondizionata: c'è quasi da chiedersi quale traguardo fosse in palio si da giustificare un accanimento del genere, con marcature senza respiro, rilanci a liberare l'area e basta. Le assenze di Menichini, Mandorlini, De Vecchi e Trifunovic (Corti non ha giocato per scelta dell'allenatore che lo ha portato in panchina), non giustificano il comportamento ascolano, l'aver offeso lo spettacolo con lina gara votata solo a cercare di strappare un punto. L'Ascoli nella sua ricerca di uscire dal campo imbattuto è stato, comunque, aiutato dal Torino incapace di sfruttare una dozzina di palle-gol, delle quali due soltanto annullate, nella ricerca del risultato, contrapponendo alla scarsa lucidità ed agli errori degli uni, la rinuncia al gioco degli altri. Uniche eccezioni i due portieri: entrambi hanno evitato, Muraro a più riprese e Terraneo nell'unica in cui è stato chiamato in causa, la sconfitta alla propria squadra. Il difensivismo al quale l'Ascoli voleva fare omaggio è stato evidenziato fin dall'annuncio delle formazioni: gli uomini abbastanza contati, Mazzone non ha esitato à rinunciare a Juary lasciando al solo Borghi il peso delle offensive. E l'ex granata, che punta di sfondamento non è certo, si è dannato a correre in lungo e in largo, tuttavia senza mai riuscire a infastidire la difesa avversaria. L'unica volta che se ne stava andando in bella progressione, Galbiati non ha esitato a stenderlo guadagnandosi l'ammonizione così come Danova che, poco prima, aveva fatto altrettanto con Greco. Mentre i difensori stroncavano alla maniera forte eventuali pericoli, gli attaccanti granata davano il via al loro show di palle-gol mancate. La prima (13') era per Schachner, imbeccato da Zaccarelli dopo che Comi aveva recuperato caparbiamente un pallone di testa. L'austriaco scattava bene nel corridoio, ma la conclusione era debole. Muraro riusciva a toccare con le punte delle dita deviando la palla il sufficiente perché finisse sul palo prima che Perrone riuscisse ad allontanare. Anche sfortuna, dunque. Tre minuti dopo sbagliava invece Hernandez, dopo aver ben controllato di petto, da posizione favorevole, quindi al 31' lo stesso argentino e Zaccarelli (che mandava alto dal dischetto del rigore) fallivano colpevolmente. Ed altrettanto faceva Galbiati (40') servito da Schachner. Nella ripresa era la stessa musica. Appena 40'' ed era Beruatto a mandare alle stelle un buon pallone. Il Torino, che nel primo tempo si era accontentato di mantenere l'iniziativa, forzava i tempi con generosità pari al disordine. Era forcing costante, arrembaggio, contro il quale l'Ascoli si difendeva con disperato accanimento ribattendo ogni pallone come capitava, sempre comunque con un pizzico di fortuna visto che certe furibonde mischie avrebbero potuto concludersi almeno una volta in maniera favorevole agli avversari. Tirava Schachner (47') addosso al portiere, mancava l'aggancio Dossena (66') da posizione favorevolissima, ben lanciato da Comi. E ancora finivano a lato le deviazioni di Schachner (69') e di Comi (76'), che si vedeva anche parare un bel colpo (78') di testa. Dopo il brivido del contropiede di Greco, era Hernandez che al 90' e 20" sbagliava l'aggancio, favorendo Muraro e scrivendo la parola fine sulle speranze del Torino.