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Comunale
15/04/1984
h.15.30
TORINO - UDINESE 0-1 (0-0)
Torino
: Terraneo, Pileggi, Beruatto, Zaccarelli, Danova, Galbiati (al 10' Francini), Schachner, Caso, Selvaggi (al 63' Comi), Dossena, Hernandez. A disposizione: Copparoni, Corradini, Picci. All.: Bersellini.
Udinese: Brini, Galparoli, Cattaneo, Gerolin Edinho, Pancheri, Causio, Miano (al 73' Marchetti A.), Mauro (al 79' Danelutti), De Agostini. A disposizione: Borin, Dominissini, Pradella. All.: Ferrari.
Arbitro: Altobelli di Roma.
Reti: Virdis 53'.
Spettatori: 27.696 di cui 9.708 abbonati e 17.988 paganti per un incasso di 152.446.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 aprile 1984]
Il bel sogno è svanito, il Torino dice addio all'Uefa. Tutto finito, anche se l'aritmetica lascia ancora un margine (sottilissimo) alle speranze Ma il problema vero non è l'aritmetica, bensì la squadra, sconfitta ieri in casa dall'Udinese al termine di una partita che ha sconcertato i tifosi. Il Torino ha perduto un incontro che doveva assolutamente vincere, il primo della stagione al Comunale, e questo può anche passare perché l'Udinese si è dimostrata più brava e più forte. Ma è la maniera che lascia perplessi. Il Torino ha giocato un'ora di calcio lento e macchinoso: poi, una volta subito il gol, si è gettato in avanti e ha sprecato almeno 5 occasioni, nelle quali la bravura di Brini e le colpe di Schachner, Comi e Dossena si sono mischiate a tal punto da rendere difficile persimi il giudizio. Responsabilità di chi attacca o meriti di chi difende? Brini è stato il migliore in campo, nessun dubbio, è volato a deviare con istinto e prontezza, però, i granata, a parer nostro, hanno sbagliato quasi tutto. Parlare di sfortuna non ha senso: un giocatore che guadagna fior di milioni, che passa le sue giornate a dar calci al pallone, ha il dovere di cacciarlo dentro quando e solo davanti al portiere. Se poi una squadra ripete quattro-cinque volte l'errore, allora non ci sono giustificazioni. Questa la prima considerazione. La seconda riguarda l'atteggiamento della squadra, la sua disposizione in campo. Si chiedevano giustamente i tifosi dopo la partita: perchè il Torino ha aspettato il gol dell'Udinese prima di andare con decisione in attacco? Di sicuro, i granata avrebbero evitato un po' di angoscia al loro pubblico, giustamente deluso da una squadra che ha osato poco, tardi e male. Qualcuno se la prendeva con Bersellini, accusato di non aver dato ai suol ragazzi i necessari stimoli vincenti. Forse e vero, ma la matassa è ingarbugliata. E' difficile far scattare scintille quando le menti sono intorpidite e i muscoli stanchi: e nostra impressione che il Torino abbia problemi fisici, oltre che psicologici, e che lo sforzo effettuato nella parte centrale del torneo stia dando i suol frutti amari. Ieri, quasi tutti i granata sono stati insufficienti. Si sono salvati solo Francini (entrato al posto di Galbiati, infortunatosi proprio all'avvio di gara) e Zaccarelli, il primo sorretto dalla condizione, il secondo dall'esperienza. Anche Terraneo, autore di un buon intervento al 9' su colpo di testa di Gerolin, merita il sei in pagella. Nell'Udinese, invece, tutti buoni voti, a cominciare da Brini. Causio e Virdis, autore al 53' del gol della vittoria, un bel colpo di testa su centro pennellato di Causio fuggito sulla sinistra con uno scatto da ventenne. In zona giocava Caso, che Bersellini aveva piazzato più arretrato nella ripresa al posto di Pileggi, utilizzato a centrocampo) nel tentativo di spingere con maggior decisione l'azione. Una mossa forse tardiva, chissà. Il fatto e che l'Udinese era partita molto bene, in attacco, ed il Torino ballava. Un brutto quarto d'ora, con palo di Virdis al 7' (cross del solito Causio, bel colpo di testa) e parata di Terraneo su Gerolin, poi una specie di ping-pong fra le due squadre a turno in avanti ed un leggero risveglio granata che portava al tiro Selvaggi al 21' (tocco verticale di Beruatto, sinistro in controbalzo, palla deviata in angolo da Brini) e Schachner al 40'. Nella ripresa, dopo il gol via al festival degli errori granata. Al 62' Schachner ha ricevuto da Zaccarelli, si è girato e ha calciato prima sul portiere, poi su un difensore. Al 64' Schachner ha dato a Comi (entrato al posto di Selvaggi) e il ragazzo ha imitato l'austriaco tirando addosso a Brini: sul calcio d'angolo, controllo di Dossena, sinistro sul palo e spalti in agitazione. Al 67' Dossena, liberato da un colpo di tacco di Schachner, ha ripetuto l'errore degli altri, ripetendo se stesso all'83' su servizio di Zaccarelli e bella finta di Comi. Brini pareva un grillo, il pubblico fischiava. Il bel sogno svaniva.