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Comunale
05/05/1985
h.16.00
TORINO - ATALANTA 0-0
Torino
: Martina, Danova, Francini, Zaccarelli, Junior, Beruatto, Pileggi, Sclosa, Schachner (all'80' Comi), Dossena, Serena. A disposizione: Copparoni, Caso, Corradini, Mariani P. All.: Radice.
Atalanta: Piotti, Osti, Gentile, Vella (al 62' Codogno), Rossi G., Magnocavallo, Strömberg, Donadoni, Magrin, Agostinelli, Pacione (all'80' Bortoluzzi). A disposizione: Malizia, Larsson, Fattori. All.: Sonetti.
Arbitro: Baldi di Roma.
Reti: -
Spettatori: 27.169 di cui 11.549 abbonati e 15.620 paganti.
Note: Al termine dell'incontro si sono registrati scontri tra tifoserie; i 350 ultras bergamaschi in Filadelfia, sono usciti a partita abbondantemente finita e scortati da un ingente schieramento di forze dell'ordine.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 maggio 1985]
Incredibile! Il Torino, che sbaglia un numero imprecisabile di opportunità, e il giovane ed acerbo arbitro Baldi, che non vede 'un paio di rigori, confezionano un pareggio (zero a zero) proprio incredibile. Alla squadra di Radice viene meno la soddisfazione di godere del secondo posto in solitudine. Per sua fortuna, la zona-Uefa è sempre saldamente a portata di mano. Ma che rabbia lasciare questo punto, che sarebbe stato meritato per la caparbia continuità, la insistenza e la grinta cui il Torino ha fatto ricorso nel secondo tempo per cancellare dal campo l'avversario. Cominciamo con gli errori dei granata, poiché per analizzare certi eventi è più giusto anteporre agli sbagli altrui quelli propri. E per fedeltà di cronaca è più giusto ignorare per ora il primo tempo, ininfluente nel disegno globale della partita, e cominciare con il secondo, quando gli uomini di Radice, evidentemente non soddisfatti del primo parziale durante il quale avevano subito un po' troppo il pressing avversario, hanno evitato all'Atalanta anche la più pallida possibilità di concepire uno schema. La squadra di So-: netti riusciva soltanto con Stromberg ad indirizzare un tiro in porta. Per il resto un black-out causato dall'aggressività di un Torino deciso a conquistare i due punti per continuare, in solitaria, almeno ravvicinamento al Verona. - Più che una partita di calcio sembrava un tiro a segno. Per non annoiare il lettore citeremo solo i minuti e i nomi dei fucilieri con il mirino un po' difettoso. Dossena (49'), Junior (50'), ancora Schachner (51'), Dossena (52') e Serena (57') non riuscivano a concretizzare azioni destinate al gol talvolta per precipitazione tal altra per bravura di Plotti e dei compagni che lo sostenevano, a turno, sulla linea di porta, e tal altra ancora per sorte avversa. Tutto accadeva prima che Beruatto (61') fallisse un'altra opportunità dopo uno stupendo ''assist'' di Dossena. Il destro del n° 6 granata era impreciso e la gente commentava il proprio malumore. Mancava mezz'ora. La vittoria sembrava poter arrivare da un momento all'altro. E il Torino abbassava di nuovo la testa, organizzato in difesa con l'ottima coppia centrale Danova-Zaccarelli, ben assecondati da Francini, lineare e fantasioso a centrocampo con Piieggi, Sclosa e l'asse più duttile Dossena-Junior. Le punte si muovevano ma non riuscivano a finalizzare, anche perché attenti erano Osti e Gentile. L'Atalanta, che spingeva bene con il bravo Agostinelli e con Stromberg, era scomparsa. Dicevamo del Torino infuriato. Al 72' Dossena era atterrato in area, al momento di accennare ad un balzo di testa, da Codogno (che sostituiva Velia). Entrava in scena Baldi, che faceva proseguire, sordo alle proteste dei giocatori granata ed al regolamento. Già in precedenza Baldi era rimasto impassibile di fronte ad un'altra ipotesi di penalty per intervento scorretto su Schachner a cui veniva impedito di calciare In porta. L'azione proseguiva (regola del vantaggio?) con Dossena al tiro e con Piotti e Vella a ribattere. Il Torino aveva stretto fra i denti la preda atalantina e non mollava. Junior deliziava la platea (77') con un pallonetto che dava l'opportunità a Piotti di esibirsi in volo da cherubino; ed un minuto dopo c'era una bellissima traversa colpita da Sclosa. Proprio jella nera questa volta. Al 79' lo stacco di Serena si concludeva sopra la traversa, ed all'88' un tuffo di Zaccarelli, a pochi passi dalla porta, si concludeva con traiettoria alta. Ma non era finita: sul filo del 90" minuto Serena si lanciava come una furia verso l'area avversaria, vi arrivava dal lato minore sinistro e veniva abbattuto dal libero Rossi con il quale era entrato in collisione. Penalty? No signori, Baldi rovesciava i termini della situazione c concedeva punizione in favore dell'Atalanta. Sull'espulsione di Piieggi registrata un minuto prima poco da eccepire, poiché dalla tribuna si vede ma non si sente, e il granata ha protestato con l'arbitro. Sempre su Baldi c'è un altro episodio da citare (questa volta ha ragione lui) e riguarda una spallata violenta che Sclosa subiva da Magnocavallo al 79'. E la spallata è consentita dal regolamento. Con tale vortice di episodi, tutti favorevoli ad un Torino scatenato ma forse poco lucido al momento di concludere, tutti a casa; cornice di tifosi furenti, naturalmente con il. Signor Baldi di Roma. A questo punto c'è da cucire i due pezzi della partita per raccontare del primo tempo, finito complessivamente con verdetto al punti,che premiava da una parte la maggiore vitalità e il pressing operati dai bergamaschi e dall'altra la pericolosità degli schemi di Radice, profondi e incisivi, anche questi però (16' e 27') sciupati da Serena in acrobazia, con palla, sul tetto della porta e con Plotti fuori dal pali, e da Pileggi, impreciso sull'ennesimo assist di Dossena. Proprio in questa frazione si sono visti dell'Atalanta Agostinelli e Strombreg (che errore però al 37' davanti a Martina!) su tutti, seguiti da Osti e Gentile, molto attenti ih difesa. Morale: chi sbaglia paga. Per fortuna i guasti per il. Torino non sono irreparabili poiché la zona Uefa è sempre, un progetto realizzabile dal granata. Ma ciò che tormenterà di più Radice è il fatto che a volte si pagano anche errori altrui. Vero Baldi?