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Comunale
27/10/1985
h.14.30
TORINO - NAPOLI 2-1 (1-0)
Torino
: Martina, Corradini, Rossi E., Zaccarelli, Junior, Ferri I, Beruatto, Sabato, Schachner (all'85' Pileggi), Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Cravero, Pusceddu, Osio. All.: Radice.
Napoli: Garella, Bruscolotti, Carannante (al 46' Giordano), Bagni, Ferrario, Renica, Bertoni D., Pecci, Caffarelli, Maradona, Celestini (al 52' Ferrara C.). A disposizione: Zazzaro, Buriani, Baiano. All.: Bianchi.
Arbitro: Bergamo di Livorno.
Reti: Sabato 45' (T), Comi 54' (T), Maradona 87' (N).
Spettatori: 39.899 di cui 28.877 paganti e 11.022 abbonati.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 ottobre 1985]
Con mezzora di stordimento, la prima, il Torino ha pagato le sottili paure gettategli addosso da Roma, Juventus, Milan ed Hajduk. e aggravate dall'avvio spigliato di Maradona, il campionissimo arrivato in extremis il sabato sera per dare al Napoli il solito notevole apporto. All'ottavo ed al sedicesimo minuto lo stordimento veniva pagato con due grossi rischi. Prima Peccl tentava la botta da 30 metri e trovava un alleato nella riga gessata dell'area del portiere: la palla si impennava e Martina mostrava subito riflessi prontissimi deviando in angolo. Poco dopo, Dieguito avviava l'azione sul tre quarti campo favorito da un errore di Ezio Rossi, apriva per Bertoni al quale Zaccarelli si opponeva con un tackle scivolato che consegnava la palla a Caffarelli: cross dalla destra e prodezza dell'argentino. Una carezza per il controllo, tocco di sinistro a scavalcare Martina, palla che rimbalzava contro la traversa. Il Napoli finiva qui, dove cominciava la sua buonissima partita un Torino rinfrancato dal vedere che il vento della fortuna aveva cambiato direzione. Giacomo Ferri, pagato lo scotto con il grosso brivido, cominciava a prendere le misure (mai facili) di Maradona anticipandolo spesso. Junior, sistematosi il piede sinistro (un legaccio gli bloccava la circolazione) e superato senza troppi danni un vigoroso ''massaggio'' di Bertoni, dava il via agli attacchi granata entrando in area in palleggio con eleganza. Sabato, già lucido nell'avvio stentato del compagni, saliva via via sii tono sino a diventare illeader della squadra. La pressione granata diventava la via più insistente, il Napoli per quanto ricco di centrocampisti (Giordano ha visto il primo tempo dalla panchina) non riusciva a fare filtro, si difendeva più volte in corner, accusava il calo di rendimento del difensore Carannante che al 33' si infortunava da solo ''avvitandosi'' per coprire una puntata di Schachner. Il ritmo saliva, il nervosismo anche. Bagni, per altro autore di una grossa prestazione, era protagonista di alcune mischie e sul calci d'angolo si dedicava a Comi (ed alla maglia del granata) con ogni mezzo. E proprio su corner, allo scadere del primo tempo, si concretizzava il vantaggio dei granata dopo che Ferrario aveva anticipato di un soffio la conclusione di Comi. Calciava dalla destra Junior, Schachner di testa correggeva la traiettoria e Sabato, ancora di testa, batteva Oarella. Bianchi nell'intervallo lasciava negli spogliatoi Carannante inserendo Giordano ma il cambio non rafforzava, anzi, la manovra d'attacco degli azzurri, sempre più in difficoltà di fronte ad un Torino rinfrancato, di nuovo capace di manovrare con lucidità. Garella al 6' era bravissimo a distendersi in tuffo sulla destra per deviare un bel colpo di testa di Schachner (cross di Beruatto, In crescendo nel lavoro di spinta), e al 9' ancora il portiere partenopeo doveva volare per ribattere una staffilata di Comi, che saliva di tono dopo un primo tempo sfocato per finire la gara a centrocampo (il ruolo dove davvero le sue doti, non poche, si impongono). Ed al 10' era proprio Comi a raddoppiare, calciando in rete di prepotenza un pallone battuto su corner (da Beruatto) e filtrato fra i piedi di Ferrara, da tre minuti subentrato a Celestini. Punto nel vivo, il Napoli spinto dal dinamismo di Bagni si portava in avanti, la difesa granata aveva momenti di sbandamento (Rossi e Corradini non hanno giocato con la tranquillità necessaria), ma il Torino trovava spazio per le risposte e ''pungeva'' con manovre di rimessa. Anche Dossena, dopo molti errori nella misura del passaggio, entrava in partita con efficiacia. Finiva di poco a lato al 23' un colpo di testa di Comi, quindi (31') una manovra ficcante Junior-Dossena-Junior liberava Sabato (ancora lui, difensore, centrocampista e persino punta) il cui tocco in rete era anticipato di un soffio dal fischio di Bergamo, al quale il guardalinee aveva segnalato la posizione irregolare (ma di un soffio) del granata. Insisteva il Torino, si portava avanti anche Zaccarelli sul cui centro, al 35', Schachner e Dossena si ostacolavano nella conclusione di testa, a cinque metri da Garella. Il Napoli, con coraggio se non con lucidità di gioco, tornava sotto nel finale. Maradona, che a lungo aveva patito la marcatura di Ferri, tornava protagonista, e Bianchi mandava avanti anche Renica confidando evidentemente nella sua potenza di tiro. Proprio il ''libero'' al 36', anche perché ostacolato, falliva una conclusione sotto porta, quindi al 41' Maradona, con astuzia, guadagnava un calcio di punizione appoggiandosi a Ferri che gli restituiva la scorrettezza. All'arbitro Bergamo, già''beccato'' dal pubblico per alcune valutazioni non condivise (nel complesso peròil livornese non ha commesso errori) occorreva un minuto per far assumere alla barriera granata la distanza giusta Maradona, intanto, prendeva la mira con il pallone davanti a lui, sulla destra dell'area avversarla. Partiva la botta, Ezio Rossi ne alzava appena la traiettoria tentando la respinta di testa, la palla si infilava nell'angolo alto alla destra di Martina. Autogol, per le statistiche, ma (lo ha ammesso con onestà Martina) la rete la meriterebbe Dieguito per la sua nuova prodezza. Ancora una volta, l'argentino è stato l'anima (con Bagni) di questo Napoli che non ha molti supporti validi - anche Pecci ieri non è parso all'altezza - attorno ai suoi cardini. Per il Torino due punti importanti: i fantasmi delle ultime settimane sono stati scacciati.