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Comunale
13/04/1986
h.15.30
TORINO - INTER 1-0 (0-0)
Torino
: Copparoni, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior, Ferri I, Beruatto, Sabato, Schachner, Dossena, Comi (al 75' Mariani P.). A disposizione: Biasi, Rossi E., Cravero, Pusceddu. All.: Radice.
Inter: Zenga, Bergomi, Marangon I, Baresi I, Collovati (al 37' Minaudo), Ferri II, Fanna, Tardelli, Altobelli, Brady (al 75' Cucchi), Mandorlini. A disposizione: Lorieri, Marini, Pellegrini M. All.: Corso.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Comi 67'
Spettatori: 34.234 di cui 23.212 paganti e 11.022 abbonati.
Note: Ammoniti Baresi e Tardelli.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 aprile 1986]
In un sol colpo il Torino ha battuto l'Inter ed é balzato al quarto posto in classifica, a pari merito con il Milan che ha perso in casa con il Napoli, lasciandosi alle spalle di un punto la stessa Inter e la Fiorentina battuta ad Avellino. La terz'ultima è stata una giornata favorevole ai granata tornati in zona Uefa, anche se non hanno incantato sotto l'aspetto dello spettacolo, pur conquistando un successo legittimo. L'Europa che sembrava essersi allontanata dopo l'incredibile sconfitta interna con il Como, è ora vicinissima, a patto che la squadra di Radice continui a lottare con la stessa determinazione di ieri, sebbene la manovra si sia inceppata spesso tra le strette maglie della retroguardia avversaria per la frenesia e l'affanno più che per mancanza di idee e di luciditá. Se Junior, che dall'inizio di settimana aveva accusato qualche noia muscolare non era in condizioni ideali, si esprimerà come sa (anche non al massimo della forma il brasiliano é sempre prezioso) l'Uefa non sfuggirà al Torino che deve affrontare la trasferta di Bergamo con l'Atalanta e il Verona in casa, due tappe tutt'altro che proibitive verso il traguardo. E' bastato un gol di Comi dopo 67' di vani e confusi assalti alla porta di Zenga, per dare al Torino l'importantissima vittoria. Proprio Comi, che il pubblico stava contestando per un paio di errori, ha avuto la freddezza, in mischia, di controllare di petto e infilare di sinistro da distanza ravvicinata un pallone crossato da Beruatto (complice un'ingenuità di Minaudo, l'eroe del derby, che ieri ha sostituito l'infortunato Collovati dopo 37') e deviato da una coraggiosa quanto imperfetta rovesciata di Schachner. E' il settimo gol in campionato per Comi, un bilancio più che accettabile per il giovane bomber che sino alla scorsa stagione scaldava la panchina all'ombra di Serena. Ma è stata l'Inter, priva di Rummenigge e con il pensiero rivolto a Madrid dove mercoledí sera con il Real dovrà affrontare una durissima battaglia nel ritorno delle semifinali della Coppa Uefa, a favorire la condotta aggressiva dei granata, concedendo loro l'iniziativa a centrocampo dove Brady, sostituito al 75' da Cucchi, Tardelli, Bergomi e Baresi non riuscivano ad effettuare i cambi di marcia indispensabili per capovolgere la situazione. Quest'Inter rischia grosso al Bernabeu dove quasi sicuramente non potrà disporre di Rummenigge, a meno che si sia risparmiata, inconsciamente, proprio per bruciare ogni energia contro i bianchi spagnoli che dovranno segnare almeno due reti, senza subirne, per ribaltare il 3-1 dell'andata. Trascinato da Walter Schachner, che quando vede l'Inter si esalta ed è stato il miglior granata come aveva promesso alla vigilia ad onta dei falli di Riccardo Ferri, da Dossena, finalmente all'altezza della sua fama anche se a gioco lungo ha scontato gli sforzi compiuti in un'ora a tutto gas, e dal dinamismo dell'ex nerazzurro Sabato che si batte come un leone nonostante la mano malconcia, il Torino ha messo alle corde un'Inter mentalmente frenata e condizionata dal pareggio. Basti pensare che per l'intero primo tempo, Copparoni non ha effettuato parate ed è stato impegnato da un colpo di tacco di Junior (20') e che nella ripresa ha sbrogliato solo una situazione complicata, anticipando Altobelli lanciato da Brady (l'unico spunto valido dell'irlandese che, per il resto, s'è mosso a passo da moviola, come Tardelli), aveva abilmente scavalcato con un pallonetto Francini e poi Sabato. C'è da aggiungere un gol di testa annullato all'ex torinista Mandorlini all'85': Lo Bello non aveva ancora fischiato quando Farina ha battuto la punizione destinata al libero nerazzurro incuneatosi sotto porta. Gli interisti sostengono di non aver chiesto il rispetto della distanza dei 9 metri ma Lo Bello è stato di parere contrario poich´, prima di calciare, lo stesso Fanna aveva fatto un gesto per allontanare la barriera. L'Inter non meritava, comunque, il punto. Troppo passiva di fronte ad un Torino che, pur commettendo errori anche elementari nei passaggi, nelle rifiniture, nei cross e nelle conclusioni, ha esercitato un netto dominio territoriale. Più che il gioco potè l'orgoglio, la rabbia. Non sono mancate le scintille e Lo Bello ha ammonito Tardelli e Baresi. Era l'ultima spiaggia per i granata: vincere per tornare a sperare. E l'obiettivo è stato raggiunto, anche se a fatica. E che il risultato non faccia una grinza lo dimostrano le occasioni create dal Torino e le parate di Zenga. I granata hanno anche protestato per due mani in area di Ferri e Bergomi ma erano involontari. Dopo appena due minuti, Junior, su sponda di Schachner, ha sfiorato il montante con un destro dal limite. All'8', su corner di Junior passato tra le gambe di Bergomi, Beruatto ha tirato su Zenga da pochi passi. Al 14', su punizione di Junior, Comi di testa ha colto l'esterno della rete e al 23', lanciato da Dossena, Schachner in corsa ha sparato un gran destro che il portiere ha respinto in corner. Sembrava un'altra gara segnata, viceversa l'Inter, a parte un brivido procurato da Altobelli a Copparoni, non ha osato ed è stata castigata da Comi. Il Torino, con l'Inter sbilanciata alla ricerca del pari, avrebbe potuto raddoppiare in contropiede con Mariani (subentrato a Comi al 75') a dieci minuti dal termine e con Schachner (82'): Zenga era piazzato. L'ultimo brivido al pubblico l'ha regalato Bergomi sballando l'opportunità di realizzare l'1-1, ma sarebbe stata una autentica beffa per il Torino.