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Comunale
22/10/1986
h.19.00
TORINO - RABA ETO 4-0 (3-0)
Torino
: Lorieri, Corradini, Francini (al 55' Ferri I), Cravero, Junior, Rossi, Beruatto, Sabato, Kieft (al 79' Lerda), Dossena, Comi. All.: Radice.
Raba Eto: Ulbert, Csonka, Hlagyvik, Preszeller, Horvath, Szabo (al 70' Poczik), Rubold, Szentes, Mile, Hajszan (al 55' Handel). All.: Gellei.
Arbitro: Dos Santos (Portogallo).
Reti: Kieft 26', 36', Dossena 40', Comi 75'.
Spettatori: 27.405 per un incasso di 345.675.000 £.
Note: Ammoniti Csonka e Horvath.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 ottobre 1986]
E' finita come a Nantes, quattro a zero, due gol di Kieft e qualificazione sicura: il Torino non dovràsoffrire nella partita di ritorno a Gyoer e crediamo che questo sia forse l'aspetto più gradito di una vittoria che ha riportato pace e serenità nell'ambiente granata, se il presidente Rossi, come molti sperano dopo la grande notte di gioco e di gol del Torino, deciderà di tornare sulle proprie decisioni e restare alla guida della società. Radice aveva promesso riscatto, a nome di tutti, e dobbiamo riconoscere che la squadra ha risposto nella maniera migliore. Con coraggio, impegno, decisione, lotta, cuore, le qualità del vecchio Toro. Kieft ha segnato due gol e giocato una buona partita. Comi è stato contestato a lungo ottenendo poi la rete del suo personalissimo riscatto. Sabato e Dossena sono stati bravissimi e cosi Cravero. Corradini, Rossi, Beruatto, tutti hanno contribuito alla grande abbuffata. Ma noi vogliamo aggiungere alla lista anche Gigi Radice, che ha studiato la tattica e l'ha azzeccata in pieno schierando Ezio Rossi in difesa. Una mossa intelligente. Rossi ha permesso i continui sganciamenti in avanti degli altri difensori garantendo protezione e sicurezza al reparto arretrato, sicché il Toro ha potuto attaccare e attaccare senza affanni e paure, con sacrificio delle punte, magari, costrette sovente ad un oscuro lavoro di appoggio, ma con risultati diremmo esaltanti visto che Dossena ha avuto maggior spazio e sono arrivati quattro gol. Un bottino che pochi alla vigilia avrebbero osato sperare. Il Raba Eto, nel primo turno, aveva eliminato i sovietici della Dinamo Minsk vincendo per 4-2 in trasferta. Una squadra dunque non povera di valori tecnici, ma tale apparsa per la grande serata granata. Molto deciso a tessere la sua tela paziente, il Torino non ha impiegato neppure mezz'ora a trovare il filo giusto. Il Raba Eto, schierato a zona in difesa e attento nelle marcature a centrocampo, se l'è cavata bene in avvio, intanto che i granata provavano schemi e gioco secondo le nuove direttive di Radice: tener palla e partire da lontano, con i difensori pronti agli inserimenti e gli attaccanti scaltri a rientrare per far spazio e occasioni. Non tutto è filato a meraviglia, nei primi minuti, e il Torino si è sovente trovato a cozzare nel muro anche se in verità ha sempre mantenuto l'iniziativa. C'è stato un pallonetto a sorpresa di Junior da fuori al 7', parata di Ulbert, e poi uno scambio di prima fra Dossena e Beruatto all'11' con il portiere ungherese d'anticipo su Rossi. Il Toro cercava il filo ed il Raba Eto rispondeva a tratti in contropiede. Al 20' è stato ammonito Csonka per fallo su Kieft. Al 24' Francini ha impegnato Ulbert con un bel sinistro basso e al 25' Dossena ha calciato di poco fuori su tocco di Kieft: Torino caparbiamente, appassionatamente in attacco incurante degli avversati e pure degli affioranti malumori del pubblico. Era il momento più difficile e delicato della partita, ed il Torino finalmente trovava il filo a lungo cercato. Gol di Kieft al 26', in spaccata su centro basso di Comi da sinistra, ed è stato Dossena a lanciare l'attaccante nel corridoio giusto, sul filo del fuorigioco, gol che ha liberato squadra e spalti dalla paura. I granata non si sono fermati a pensare, non sono capaci di calcoli, ed hanno ripreso il loro assalto alla porta di Ulbert. Gli ungheresi hanno perso schemi e testa e al 35' Wim Kieft ha messo in gol il pallone del 2-0. C'è stata una punizione di Junior, pallonetto per Dossena che non ha potuto concludere per il ruvido marcamento di Hlagyvik ed il biondone olandese, benché trattenuto per la maglia da Horvath, ha infilato di destro alle spalle di Ulbert. In precedenza, tanto per ribadire la netta supremazia granata, c'era stata una punizione vecchio stile di Junior al 32' con palla nell'angolo e portiere svelto a deviare. Momento d'oro del Torino, coraggio e spinta, bel gioco, e cosi al 40' è arrivato il terzo gol. Azione di prima, applausi. Sabato ha toccato a Kieft, il quale ha controllato al limite, ha fintato un passaggio al centro e poi ha servito Dossena a sinistra, destro basso e pallone nel sacco. E' stato abile il centrocampista a sfruttare l'occasione, ma il merito va diviso con Kieft, che non sarà magari un mostro di rapidità ma tiene piede buono e occhio lungo. In avvio di ripresa Comi si è mangiato due gol. Capita, non vogliamo assolvere il ragazzo ma neppure condannarlo, ha svolto molto lavoro e non sempre quando si è stanchi si arriva tranquilli al tiro. Al 48'. Però, l'errore è stato davvero grosso, tocco di Junior e liscio al volo all'altezza del rigore. Al 55' il Torino è stato co stretto a rinunciare a Franci ni. Uscito dolorante alla spai la sinistra, è entrato Ferri ed il Raba Eto ha avuto una specie di occasione al 60' con Hlagyvik che ha colpito di testa per la sicura parata di Lorieri. Fischi al 66' per Kieft fermato dall'arbitro per dubbio fuorigioco, applausi al 73' per Dossena che ha colpito al volo su tocco di Kieft e quarto gol al 74', autore Comi passato d'incanto dalla polvere all'altare, capita anche questo nell'umore talora un po' bizzarro dei tifosi. Comi ha fatto tutto da solo, controllo a sinistra, dribbling a rientrare e gran destro nell'angolo alto, la maniera migliore ere diamo per farsi perdonare gli errori.