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Comunale
26/04/1987
h.15.00
TORINO - JUVENTUS 1-1 (0-0)
Torino
: Copparoni (al 67' Lorieri), Corradini, Francini, Cravero, Junior (al 46' Fuser), Ferri I, Rossi E., Sabato, Comi, Dossena, Lentini. A disposizione: Zaccarelli, Mariani, Pileggi. All.: Radice.
Juventus: Tacconi, Favero, Pioli (al 31' Vignola), Bonini, Brio, Soldà, Mauro II, Manfredonia, Serena, Platini, Buso (al 62' Laudrup). A disposizione: Bodini, Briaschi, Scirea. All.: Marchesi.
Arbitro: Bergamo di Livorno.
Reti: Brio 56' (J), Cravero 86' (T).
Spettatori: 48.123 di cui 9.893 abbonati per una quota partita di 164.339.000 lire e 38.230 paganti per un incasso di 425.234.000 lire.
Note: Ammoniti Cravero, Bonini e Comi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 aprile 1987]
La maglia numero 4 di Cravero vola tra un muro di facce felici e di braccia levate al cielo nella Curva Maratona. E' l'omaggio del libero del Torino, che ha propiziato il gol del pareggio all'86, con un coraggioso tuffo di testa alla "kamikaze", forse con la complicità di una leggerissima deviazione di Bonini, ai tifosi granata dopo la grande paura scaturita dal vantaggio di Brio. E' anche l'Immagine di un derby non esaltante sul piano tecnico eppero vibrante e non privo di emozioni, caratterizzato dal botta-risposta di due difensori e targato "boys del Filadelfia": Cravero à stato l'esecutore che ha beffato Bonini e Tacconi, ma l'azione l'avevano confezionata Fuser e Lentini, altri due genuini prodotti del vivaio granata, debuttanti nel derby dal profumo di Primavera. Fuser esordiva addirittura nella massima divisione: era entrato, dopo l'intervallo, al posto dell'infortunato Junior. E nella Juventus c'era il promettentlsslmo anche se un po' acerbo Buso, diciassettenne alla prima straclttadina in Serie A. Un derby, insomma proiettato nel futuro. Cinquantamila spettatori, nonostante la classifica povera del Torino e quella da "zona Uefa" del campioni d'Italia, avevano fatto spettacolo, come sempre. E, come sempre, fiorivano, nelle due curve, gli striscioni, slogans con ironie e insulti, anche pesanti, come "A Bruxelles non fiori ma carote" e altri. Dalla "Filadelfia" avevano inneggiato per tre minuti al presidente del Torino facendo scorrere la scritta "Sergio Rossi regalaci un sogno". La Maratona aveva replicato con "Rossi non ci meriti": Per il Torino di Radice era una sfida delicatissima: perderla significava riaprire la contestazione. E, ad un certo punto, la situazione sembrava precipitare. Quando al 56', su calibratissima punizione di Vignola quasi dalla bandierina del corner, la fronte di Brio, svettando su un nugolo di difensori, dirottava il pallone in rete. Sull'1-0 Marchesi al 62' toglieva Buso, che s'era battuto bene nonostante la stretta guardia di Rossi, per innestare Laudrup, assente da sei settimane. Tre minuti dopo Serena, un ex granata che ha ingaggiato con Corradini un duello aspro, rovinava su Copparoni mandandolo all'ospedale con una vasta ferita al capo. Entrava Lorieri, dopo quasi due mesi di panchina. L'uscita di Copparoni, in barella, impediva a Radice di mandare In campo Mariani. Con il pubblico granata che ululava contro Serena, il Torino, trascinato dall'ottimo Francini, da Ezio Rossi, Dossena e Fuser, trovava la carica per reagire mentre la Juventus accusava un cedimento, rischiava il pareggio su un diagonale ravvicinato di Corradini (che all'81' veniva trattenuto per la maglia da Bonini in area con il pessimo Bergamo che sorvolava, come aveva fatto in precedenza per una spinta volante di Ferri su Serena al 17'), su una volée di Dossena, alzata in corner da Tacconi, su un colpo di testa alto di poco e su una rovesciata, parata, di Comi, ed apriva la guardia a quattro minuti dal termine. E' finita, così, 1-1 secondo giustizia, anche se le occasioni piti nitide le ha avute la Juventus con Serena nel primo tempo. La Juventus aveva avuto una carburazione lenta. Solo verso la mezz'ora, dopo che il Torino con tre conclusioni di Junior, una intercettata da Brio e due fuori bersaglio, aveva minacciato Tacconi senza impegnarlo direttamente, su punizione di Mauro dalla destra, Serena era saltato più in alto di tutti e, anticipando Corradinl e Manfredonia, aveva angolato troppo il colpo di testa. L'ingresso di Vignola al posto di Pioli, che si è prodotto una frattura al metatarso del piede destro ed ha chiuso in anticipo la stagione, al 31' dava alla Juventus un assetto tattico più logico. Favero, che era stato spostato a centrocampo su Dossena, lasciava il capitano granata a Bonini e arretrava nella sua posizione di terzino su Lentini. E al 34', su bel traversone di Mauro dalla destra, Serena bruciava sul tempo Corradini e di testa centrava in pieno la traversa. Non brillava Platini sebbene l'impegno non gli facesse difetto e, con Vignola al suo fianco, trovasse maggior col laborazione. Il francese, che ieri ha portato a 2316' il suo digiuno, si esibiva in una rasoiata di destro, che un tempo era micidiale, obbligando Copparoni alla parata più difficile (47'). Era l'unico vero acuto di "Le roi".