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Comunale
13/03/1988
h.15.30
TORINO - MILAN 1-1 (0-0)
Torino
: Lorieri, Corradini, Ferri, Crippa, Rossi, Cravero, Berggreen, Sabato, Bresciani (all'85' Benedetti), Comi, Gritti. A disposizione: Zaninelli, Fuser, Lentini, Di Bin. All.: Radice.
Milan: G.Galli, Tassotti, Maldini, Ancelotti, F.Galli, Baresi, Donadoni, Bortolazzi, Massaro, Gullit, Evani. A disposizione: Nuciari, Costacurta, Mussi, Verga, Cappellini. All.: Sacchi.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Bresciani 78' (T), Ancelotti 79' (M).
Spettatori: 47.571 di cui 8.714 abbonati per una quota partita di 184.392.000 lire e 38.857 paganti per un incasso di 567.451.000 lire.
Note: Al 58' Lorieri ha parato un calcio di rigore a Baresi. Nessun provvedimento disciplinare.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 marzo 1988]
Il Milan stava vincendo, inutilmente, al punti, quando al Torino (78') è riuscito il colpo del ko. Granata in uscita coraggiosa e decisa dalla pressione avversarla, Bresciani che controlla la palla a metà campo, cerca lo scambio con Gritti sulla destra, scatta sul tocco di ritorno sul quale Bortolazzi fallisce l'intervento. Davanti al diciottenne attaccante trenta metri di prato, dietro il fiato di Franco Baresi che cerca di agganciare l'avversario. Bresciani resiste, si affaccia in area e con una rasoiata di sinistro, rasoterra, batte Giovanni Galli. Il Torino festeggia, anche troppo, e perde la concentrazione. Palla al centro, avanti il Milan, passano 40'' ed Evani va al cross dalla sinistra: sulla traiettoria si inserisce con ottima scelta di tempo Ancelotti e devia di testa. Lorieri vola sulla sua sinistra, ma sfiora solo la palla. Troppo stretta, e rapida (tutto in meno di un minuto) la decisione del risultato di una partita che ha detto molto. La conferma piena del gioco della squadra di Arrigo Sacchi, intanto, ma anche della sua difficoltà ad andare in gol. Tre pali contro il Verona, l'altra domenica, saranno stati sfortuna. Ieri errori di tiro, quasi un innamorarsi della manovra a scapito della concretezza. Leader di questa tendenza che fa arrabbiare i tifosi, Ruud Gullit. E' riuscito a strappare alla efficace e pulita guardia di Corradini spazi esigui, nei quali ha però offerto preziosismi, ma al 23' su centro dalla sinistra di Massaro ha "staccato" splendidamente di testa per mettere la palla fuori. Ed al 69' ha calciato alto al rimbalzo, in piena solitudine, il pallone offertogli da Maldini al termine di uno slalom dirompente. I rossoneri non hanno neppure approfittato della severità di Lo Bello, che al 58' ha concesso loro un rigore per un "mano a mano" in area fra Ezio Rossi e Massaro. Questi, allievo della scuola di cascatori della Fiorentina (il Torino se ne era già accorto la domenica prima, con Berti), crollava al suolo. Palla sul dischetto, botta violenta di Franco Baresi, grande freddezza di Lorieri che non si muoveva prima del tiro e partiva di scatto per la respinta di pugno. Già bravo su conclusioni precedenti di Maldini e Gullit, Lorieri confermava la sua grande giornata. Di fronte al Milan che premeva, teneva il comando del gioco, creava pericoli portando avanti i bravissimi Maldini e Tassotti e spingendo continuamente con Evani e Bortolazzi, il Torino era costretto ad una partita di grande sofferenza. Berggreen rischiava l'asfissia nei primi venti minuti, dovendo battersi contro Ancelotti, e Tassotti (prima che Cazzaniga gli mandasse in soccorso un Ccrippa non da ieri sottotono), e quando il danese riusciva lo stesso ad andare al cross pochi lo accompagnavano. Bresciani e Gritti lottavano, ma dovevano badare anche alla copertura sulle avanzate dello stopper Galli e di Maldini, Sabato si batteva allo stremo sbagliando di conseguenza alcuni appoggi Ancora una volta il più redditizio era Comi, ma nella veste di filtro difensivo con rari margini per impostare l'azione di rimessa. Al suo livello Giacomo Ferri, il quale non solo ha frenato il vivace Donadoni, ma ha pure dato spesso una mano al compagni. La zona del Milan impiegava a meraviglia l'arma del fuorigioco difensivo, mentre Gullit continuava a fare il pendolo (con Massaro) addosso ai difensori avversari. Al Torino (bravi comunque Radice e Cazzaniga, a non cadere nella tentazione di una sola punta) era precluso un gioco manovrato efficace. Inutili i rilanci del portiere con le mani, i difensori non trovavano varchi. I palloni in avanti (molti) li ha mandati Lorierl con i calci di rinvio, ma erano carte disperate. Mai, quest'anno, il Toro ha faticato tanto a "prendere le misure" di un avversario, e questo la dice tutta sulle qualità di gioco, e di potenza fisica, del Milan che Sacchi ha predisposto molto raccolto, Solo lo scambio verticale Bresciani-Gritti-Bresciani è riuscito, nel momento del gol, a filtrare tra maglie strettissime. A vincere con quella prodezza, il Torino ha creduto per 40". Ma alla fine anche i granata, a denti stretti, hanno ammesso che sarebbe stata una ingiustizia battere il Milan cosi. Soprattutto, battere un Milan così.