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Comunale
27/03/1988
h.15.30
TORINO - NAPOLI 0-0
Torino
: Lorieri, Corradini, Ferri, Crippa, Benedetti, E.Rossi, Berggreen, Sabato, Polster (al 46' Bresciani), Comi, Gritti (all'88' Lentini). A disposizione: Zaninelli, Fuser, Di Bin. All.: Radice.
Napoli: Garella, Bigliardi, Francini, Bagni (all'86' Bruscolotti), Ferrario, Renica, Careca, De Napoli, Romano, Maradona, Filardi (al 75' Giordano). A disposizione: Di Fusco, Sola, Carnevale. All.: Bianchi.
Arbitro: Paparesta di Bari.
Reti: -
Spettatori: 45.933 di cui 8.714 abbonati per una quota partita di 184.392.666 lire e 37.219 paganti per un incasso di 590.825.000 lire.
Note: Ammoniti Benedetti, Filardi, Bagni, Crippa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 marzo 1988]
Era cominciata tra scintille, che hanno bruciacchiato Paparesta consegnandolo presto alle sceneggiate di Maradona, il quale puntava sul suo carisma per guidare lui la gara. E' finita sul piano dell'armistizio, sollecitato dal Napoli con gli insistiti passaggi al portiere, e il Torino si è adeguato non tanto perché fosse in riserva ma perché con Diego e Careca non si sa mai. Possono trovare il guizzo, pur se frenati da Ferri (di forza, anche troppa) e da Benedetti (di stile). Cosi è andata la quarta e ultima sfida della stagione tra granata ed azzurri: due pareggi (sempre al Comunale) e una vittoria per parte, tra campionato e Coppa. Radice può sentirsi in vantaggio sul collega perché lo ha eliminato in Coppa Italia, ma Bianchi ha la serenità e il merito di chi amministra il ben più consistente capitale del secondo scudetto. Lo sta amministrando con tanta saggezza da lasciare in panchina, ieri, sia Carnevale che Giordano, mandando in campo una sola punta vera - Careca - per quanto appoggiata (male, Diego era soprattutto nervoso) da Maradona. Assente ancora Ferrara, ecco il bravo Bigliardi difensore destro, con Filardi a battagliare e menare nelle zona di Berggreen. Romano filtro centrale più difensivo del solito davanti; alla coppia Renica-Ferrario, un Bagni da sufficienza stretta e da reazioni riprovevoli, De Napoli più vivo ma con la consegna di non sbilanciarsi troppo. E Francini anche lui "abbottonatissimo" nel presidiare la fascia sinistra, tanto da lasciare avanzare il dirimpettaio Corradini. Il Torino, che pagava l'assenza di Comi nel centrocampo, può sentirsi orgoglioso di tante attenzioni avversarie. Ma ci pare che Bianchi sia stato soprattutto un realista da applausi: la sua squadra mostra la corda, allora è il momento delle precauzioni. Quindi, le necessità contingenti (l'assenza di Cravero da una parte, la forma che cala dall'altra) hanno regalato ai 46 mila spettatori un match vibrante solo per un tempo, e fiacco dopo. Uscito Polster per una botta, il Torino ha perso peso in avanti: Bresciani nella ripresa si è scontrato con una difesa via via più chiusa. Gritti ha lottato, ma l'hanno zittito con le buone e spesso con le cattive. Se nei primi 46 minuti il Napoli ha cercato di manovrare, nella ripresa ha ripiegato sul puro contenimento. Schemi offensivi.. da salvezza: verso Careca e Maradona solo i palloni rinviati da Garella o rilanciati dal libero Renica. E al Torino, assente Comi in mezzo, mancava la fantasia. Con Crippa in calando, i tentativi di spinta erano di Corradinl che sfruttava al meglio la libertà d'azione concessagli. Il Napoli stringeva sempre più gli spazi sulla zona destra granata. Era intelligente Berggreen a spostarsi al centro, per cercare varchi. Proprio il danese, al 77', obbligava Garella ad una disperata uscita di piede per annullare l'ultimo pericolo, l'ultimo dei pochi brividi, tutti provocati dal granata. Li aveva già aperti Berggreen (6') deviando di poco a lato, di testa, la palla scodellata al centro da Crlppa. Dopo, sempre di testa e su assist dello stesso Crippa e di Corradini, una splendida schiacciata di Polster (15') a fil di palo ed un'altrettanto pregevole incornata di Gritti deviata in tuffo da Garella. Contro Lorieri un solo pallone (facile) scagliato da Careca al 55'. Al bilancio delle emozioni, si possono aggiungere gli scontri duri della prima mezz'ora, nella quale Paparesta ha distribuito con errori di bersaglio quattro cartellini gialli. Le ostilità le aveva aperte Careca dopo soli 30'' con una protesta e una battuta pesante dopo uno scontro. Ma subito Giacomo Ferri rispondeva scioccamente prendendo per i capelli il brasiliano, che rotolava a terra cercando di far restare gli avversari subito in dieci. Fortunato, comunque, il granata: l'arbitro era di spalle.. Il nervosismo in campo era figlio della paura reciproca. Ma, alla fine, tanto rumore per nulla si poteva dire tranquillamente.