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Comunale
01/05/1988
h.16.00
JUVENTUS - TORINO 2-1 (1-1)
Juventus
: Tacconi, Favero (al 46' Buso), Cabrini, Bruno, Brio, Tricella, Mauro (all'83' Alessio), Bonini, Rush, De Agostini, Laudrup. A disposizione: Bodini, Vignola, Scirea. All.: Marchesi.
Torino: Lorieri, Corradini, Ferri, Rossi, Benedetti, Cravero, Fuser, Crippa, Polster (al 78' Bresciani), Comi, Gritti. A disposizione: Zaninelli, Lentini, Venturin, Di Bin. All.: Radice.
Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa.
Reti: Tricella 29' (J), Polster 43' (T), Rush 88' (J).
Spettatori: 45.556 di cui 14.200 abbonati per una quota partita di circa 420 milioni e 31.356 paganti per un incasso di 502.015.000 lire.
Note: Ammoniti Cravero, Bonini e Rush.
Cronaca
[Tratto da Stampa Sera del 2 maggio 1988]
Vittoria annunciata già a mezz'ora dalla fine, anche se acciuffata al penultimo minuto (anzi, a -3 visto il recupero deciso da Agnolln). La Juventus ha fatto valere alla distanza, come già nel secondo derby di Coppa, la freschezza atletica che ha trovato troppo tardi e che il Torino ha in parte perso (ed è comprensibile) per la somma degli sforzi sostenuti per arrivare a un ruolo che nessuno, lo scorso autunno, gli riconosceva. Alla fine della corsa (anche della sua, in bianconero) Rino Marchesi ha trovato l'ossatura base. La vivacità dei titolari, soprattutto la vivacità dell'ottimo Laudrup e il calcio ragionato di Mauro, il logico cambio Favero-Buso nell'intervallo (che farne di tre "controllori", bastavano e avanzavano Brio e Bruno per Gritti e Polster isolati, e spesso richiamati in copertura) hanno inguaiato Radice, costringendolo ad un tourbillon che ha scombussolato non poco i granata addetti alle marcature. Solo Benedetti ha avuto in Rush un punto di riferimento fisso: un duello splendido fra due grandi atleti, che Ian ha vinto in extremis con una prodezza tipo Liverpool, facendo schermo col corpo alla palla ricevuta da Bruno per compiere una giravolta e battere Lorieri con una botta secca. Giacomo Ferri si è alternato su Laudrup e Mauro, Corradini su Mauro, Laudrup e Buso, Ezio Rossi è partito su Cabrini per occuparsi di Laudrup, tornare centrocampista e riprendersi il danese. Spostamenti che denunciavano il disagio dei granata: Rossi marcatore ha tolto alla squadra un supporto a centrocampo, dove Comi si è isolato. Senza dubbio, le assenze degli esperti Sabato e Berggreen si sono fatte sentire. Al posto del danese, Radice ha rilanciato Fuser che per venti minuti ha affondato i colpi inguaiando De Agostini, confermando le sue qualità ma accusando alla distanza la mancanza del ritmo di gara. Per tutto il primo tempo, comunque, il Toro ha risposto col gioco a quello della Juve, andata in vantaggio al 29' con una schiacciata di testa di Tricella (finalmente il libero riesce ad inserirsi in attacco) smarcatosi a raccogliere un delizioso lancio di Mauro dalla sinistra. Nella loro reazione, i granata trovavano sulla loro strada uno splendido Tacconi: grandi la deviazione sul bel tiro al volo di Polster (35') e la respinta acrobatica sul colpo di testa di Benedetti (palla di Polster dalla sinistra, 40'). Stefano doveva però arrendersi (43') alla secca punizione bassa di Polster, che infilava la palla a fil di palo alla destra del portiere. N Torino si fermava sul pareggio, la Juventus no. Il secondo tempo era bianconero. Pur senza arrivare a centrare la porta Rush teneva sotto pressione Benedetti e Lorieri. Al 70' Laudrup scavalcava Cravero con un pallonetto e al libero (ammonito da Agnolin) non restava che fermare la palla con la mano alle soglie dell'area. I granata stentavano ad uscire dalla loro area manovrando: respingevano alla meglio palloni che il centrocampo bianconero riproponeva in attacco. La pressione era allentata da Comi (82') con una staffilata da trenta metri alla quale Tacconi si opponeva in volo, ma la Juve tornava a mordere. Allo scadere, la vittoria giustizia: Bonini sembrava in difficoltà sotto il pressing granata, palla al piede non trovava sbocchi ed era bravissimo Brio ad offrirsi al compagno per ricevere il passaggio. Affondo dello stopper, tocco per Bruno, appoggio a Rush per la pennellata finale.