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Comunale
28/09/1988
h.20.30
TORINO - MILAN 1-0 (1-0)
Torino
: Lorieri, Rossi, Ferri, Fuser, Benedetti, Zaffaroni (al 53' Catena), Muller, Comi, Bresciani, Zago, Skoro (all'89' Ferretti). A disposizione: Zaninelli, Pusceddu, Gritti. All.: Radice.
Milan: G.Galli, Mussi, Bianchi, Viviani (al 72' Giannini), F.Galli, Baresi, Donadoni, Ancelotti (al 46' Costacurta), Cappellini, Rijkaard, Lantignotti. A disposizione: Pinato, Marta, Albertini. All.: Sacchi.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Bresciani 29'.
Spettatori: 15 mila circa di cui 14.759 paganti per un incasso di 199.960.000 lire.
Note: Torino e Milan eliminati dalla Coppa Italia 1988/89.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 settembre 1988]
Al segnale d'avvio di Lo Bello, 7-6 per il Torino in fatto di titolari. Contro Lorieri, Ezio Rossi, Ferri, Benedetti, Muller, Comi e Skoro (ma bisognerebbe aggiungere Bresciani, "liberato" dalla concorrenza di Gritti e tema nuovo dello schema-Radice), Sacchi ha presentato quanto gli resta della formazione base. I due Galli, portiere e stopper, Franco Baresi, Donadoni, il rientrante festeggiatissimo Ancelotti più Rijkaard. Il resto, sui due fronti, fra uomini di panchina e squadra Primavera: il calcio di settembre è fatto di dolori, di rabbia, di scoperte (Zaffaroni, il bravo Zago, Lantignotti) o di riedizioni, come Viviani fresco rossonero dopo la carriera comasca. Ma il Milan malgrado tutto, per quanto abbia in campo un solo straniero, si mostra sempre squadra che ha schemi e ritmo, lasciando ai granata solo fiammate (pericolose) in contropiede. Radice presenta un Torino diverso in fase offensiva con frequenti scambi fra Muller e Skoro, e con Bresciani principalmente punta centrale, il brasiliano e lo iugoslavo, entrambi abituati alla fascia destra, si scambiano sulla sinistra con buona efficacia e confermano di essere validi soprattutto sugli spazi larghi. Il Milan della zona è affrontato da parte granata con le marcature a uomo di Ferri su Donadoni e di Benedetti su Cappellini, mentre Ezio Rossi cerca di seguire Rijkaard il quale dopo un inizio tambureggiante si sposta in posizione più arretrata a cercare spazio e perde di efficacia. Alcune fiammate di Fuser (la prima dopo soli 40") danno fiato al Torino che al 15' cerca il gol con Muller che parte "bucando" la difesa rossonera in linea ma Galli gli esce addosso e ribatte. La risposta rossonera è efficacissima. Muller perde palla a tre quarti di campo su Donadoni, la palla passa a Rijkaard quindi a Cappellini il quale allarga per Viviani la cui botta secca rimbalza sul montante basso. Ancelotti dopo un inizio cauto, come naturale dopo una convalescenza, prova il destro al 24' e Lorieri vola a deviare. Riprova il centrocampista dopo il calcio d'angolo e Ferri salva sul palo a portiere battuto. Il Torino riesce raramente ad uscire manovrando ed è obbligato a rinvii affannosi, ma al 28' va in gol con un contropiede classico. Skoro (prima palla giocata, ma in modo brillante) tocca profondo per Muller che va dentro deciso. Gli esce addosso Galli che lo fa rovinare a terra. Lo Bello indica il dischetto e Bresciani con un secco rasoterra porta i granata in vantaggio al 29'. Il finale del tempo è un tambureggiare rossonero contro la porta granata e Donadoni da 25 metri (42') manda la palla a sbattere prima contro la traversa quindi sulla linea bianca. Ed un minuto dopo Cappellini anticipa Benedetti, dopo uno stop volante calcia al volo trovando Lorieri pronto alla respinta, il Torino riesce a farsi luce solo al 44' quando Muller sbuca sulla sinistra tocca per Bresciani che fallisce la conclusione. Il Milan riparte con Baresi in zona di spinta. Costacurta, che dà fiato ad Ancelotti (buon rientro) è il libero. Lantignotti porta il primo pericolo della ripresa per Lorieri, il quale (a ragione) protesta con gli svagati compagni di difesa, il Torino ora è più vivo in attacco, al 50' Skoro pecca di altruismo rinunciando al tiro per cercare Bresciani, stoppato. Radice è costretto a modificare l'assetto della squadra dopo l'infortunio a Zaffaroni: entra Catena (vivacissimo) a contrastare e spingere mentre Comi arretra come libero. Il Milan ha una flessione, Rijkaard rallenta ma riparte dopo l'ora di gioco. Al 65' è Baresi a chiudere l'azione con una botta violenta: a Lorieri battuto, la provvidenziale respinta di Zago. Rijkaard diventa l'anima del forcing finale rossonero, che ricade sulle spalle della difesa granata che fa muro, e resiste faticando sino alla fine. Per il Milan è la prima sconfitta ufficiale esterna dal 16 settembre '87, quando perse in Coppa Uefa a Gjion contro lo Sporting.