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Comunale
06/11/1988
h.14.30
TORINO - CESENA 2-0 (0-0)
Torino
: Lorieri, Rossi E., Ferri, Sabato, Benedetti, Cravero, Muller, Zago (al 91' Menghini), Bresciani, Edu, Skoro (al 90' Catena). A disposizione: Marchegiani, Brambati, Fuser. All.: Radice.
Cesena: Rossi S., Cuttone, Chiti, Bordin (al 67' Limido), Calcaterra, Jozic, Piraccini, Leoni, Agostini, Domini, Holmqvist (al 27' Traini). A disposizione: Aliboni, Flamigni, Masolini. All.: Bigon.
Arbitro: Luci di Firenze.
Reti: Muller 47', Bresciani 79'.
Spettatori: 20.285 di cui 8.687 paganti per un incasso di 107.329.000 lire e 11.598 abbonati per una quota partita di 242.390.589 lire.
Note: Ammoniti Leoni, Bordin, Cuttone e Limido. Giornata fredda ma soleggiata, calci d'angolo 4-4. Esordio in Serie A per Massimiliano Catena, classe 1969 e Andrea Menghini, classe 1968.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 7 novembre 1988]
Sospiratissima, e sofferta, ecco la prima vittoria in campionato del Torino a spese di un Cesena che riesce, per la seconda domenica consecutiva, a sprecare un rigore decisivo: contro il Napoli con Traini, ieri con Domini Muller e Bresciani, armano questo primo successo granata, con due guizzi pregevoli che premiano il prodigarsi generale alla ricerca di una manovra che stenta a prendere corpo. E' evidente, infatti, che la squadra di Radice non riesce ancora a trovare una sua flsionomia: la manovra spesso si incaglia in errori banali. Due punti nelle prime quattro partite hanno lasciato il segno sui granata, almeno intaccando la fiducia dei singoli E questa si evidenzia in svarioni assurdi specie dei difensori e. soprattutto, nel blocco collettivo che ha attanagliato la squadra dopo il gol del vantaggio realizzato al 47' da Muller. Il Torino, a quel punto, è sembrato smarrire completamente la ragione, attendere unicamente la fine che pero era ancora troppo distante per giustificare la rinuncia a far gioco. Solo il rigore sbagliato, quasi fatalisticamente atteso, ha sbloccato i granata convincendoli che la prima vittoria era lì, a portata di mano. E così, ripresa fiducia, ecco il raddoppio scacciaproblemi. Assente Comi per squalifica - e l'assenza di questo giocatore, autentico playmaker del centrocampo, si è sentita nonostante il prodigarsi di Edu. Radice ha riproposto l'attacco a tre punte, trovando però solo nell'intervallo, quando deve aver detto a Muller di centralizzare maggiormente la propria azione, la giusta dritta per scardinare l'attenta difesa cesenate. E difatti Muller. quando la ripresa era iniziata da due minuti, ha fatto secchi Cuttone e Jozic con un guizzo che gli ha permesso di giocare il pallone e smarcarsi, per poi battere imparabilmente a rete. Per tutto il primo tempo la supremazia territoriale del Torino è risultata abbastanza sterile, al punto da favorire il levarsi di coretti poco gratificanti per De Finis e Radice, identificati dai tifosi della Maratona come i responsabili delle difficoltà che incontrava la squadra. D'altronde, stando ai primi 45', la sufficienza in casa granata erano pochi a meritarsela: incerta la difesa, slegato il centrocampo nonostante il prodigarsi di Edu e Zago, scarsamente pericoloso l'attacco con Skoro che agisce da punta pura e non da tornante come faceva, con ben migliori risultati, in Jugoslavia. A questo Torino il Cesena, memore della sconfitta del 31 agosto in Coppa Italia (1-0 con rete di Comi), ha risposto cercando di non scoprirsi inutilmente, preferendo a sua volta il gioco di rimessa affidato alle veloci sgroppate di Agostini che al 9' si è presentato pericolosamente davanti a Lorieri tirando alto. Bigon aveva disposto marcature attente: Cuttone su Muller, Chiti (preferito a Limido per le caratteristiche maggiormente difensive) su Skoro e Calcaterra su Bresciani: ma i tre granata, pur dando atto a Bresciani di buona vivacità, non riuscivano a rendersi pericolosi: il solo Skoro (35'), servito proprio da una verticalizzazione del numero nove, arrivava alla conclusione tirando però su Rossi in uscita. A cercare di dar ordine alla manovra dei granata si prodigava Edu. tentando anche la conclusione e non solo su tiri piazzati. Al suo fianco, con buona freschezza, c'era Zago che va acquistando maturità di partita in partita. Il secondo tempo si è aperto, in pratica, con il gol di Muller. Ed è stato dopo l'acuto del brasiliano che sono iniziate le sofferenze, fino al rigore (60') procurato da Benedetti che ha sbilanciato, prendendolo per un braccio. Traini. Un fallo non troppo evidente, ma indiscutibile anche se qualche tifoso disattento lo ha ritenuto frutto di persecuzione arbitrale. L'errore dal dischetto di Domini ha ridato vigore al Torino che al 79' è riuscito a chiudere la partita: punizione dalla destra di Edu, sulla quale di testa Bresciani e Sabato hanno offerto un pregevole triangolo aereo, concludo dal centravanti in gol. Poi, dopo, tutto è diventato facile ed ha finito per essere clamoroso l'errore di Muller (85') che dopo aver scartato anche il portiere in uscita, dopo una bella sgroppata da centrocampo, ha sprecato rimettendo al centro sui piedi dei difensori avversari.