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Comunale
13/05/1990
h.16.00
TORINO - AVELLINO 2-2 (1-0)
Torino
: Marchegiani, Mussi, Rossi (al 32' D.Baggio), Sordo, Benedetti, Cravero, Lentini, Romano, Venturini, Policano, Skoro (al 65' Carbone). A disposizione: Martina, Ferrarese, Bianchi. All.: Fascetti.
Avellino: Taglialatela, Parpiglia, Gentili, Ferrario (al 20' Battaglio), Amodio, Moz, Pileggi, Celestini, Cinello (all'80' Baiano), Manzo, Sorbello. A disposizione: Brini, Scognamiglio, Sormani. All.: Sonetti.
Arbitro: Guidi di Bologna.
Reti: Lentini 26' (T), Skoro 53' (T), Cinello 66' (A), Sorbello 72' (A).
Spettatori: 29.138 di cui 18.083 abbonati e 11.055 paganti per un incasso di 194.210.000 lire.
Note: Cielo grigio con minacce di pioggia, terreno in buone condizioni. Calci d'angolo 5-5, ammoniti Sorbello, Sordo, Manzo e Amodio.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 maggio 1990]
La concentrazione non la impone il tecnico, non la sollecita nemmeno il premio (una quarantina di milioni, cifra rispettabilissima) per il primo posto finale. I granata hanno giocato al ritmo di chi ha già centrato l'obiettivo primario della promozione, cerca la manovra ma non con la rabbia delle domeniche che contavano di più. L'Avellino che cercava il punto traquillità, ha trascinato gli avversari in una bagarre certamente sgradita a Cravero e colleghi, e tollerata in molte occasioni dall'arbitro bolognese Guidi i cui cartellini gialli (cinque) sono caduti sui giocatori come se fossero biglietti di una lotteria: a chi tocca, tocca. In vantaggio di 2 a 0 siglato da Lentini al 26' e Skoro al 53', è bastato a far considerare la partita chiusa, ma l'Avellino non ha mollato. I premi alla combattività degli ospiti li hanno ottenuti Cinello al 66' e Sorbello al 73' in mischie confuse, con la complicità delle disattenzioni della difesa granata in blocco. Avellino anche favorito dalla forzata edizione primaverile del Torino dal 65° minuto. Già uscito Ezio Rossi per infortunio al 32' e sostituito dall'atletico Baggio, Fascetti sul 2 a 0 chiamava fuori Skoro che era ormai a rischio di rissa (dopo aver preso molti colpi ed essersi vendicato platealmente su Amodio) mandando in campo Carbone. Baggio e Carbone, più Sordo, Venturin e Lentini. Granata edizione gioventù contro una squadra di marpioni che trovava l'insperato pareggio. Torino da festa anticipata (la cerimonia con suoni e luci è comunque fissata per l'ultimo match al Comunale contro il Messina), squadra che alla fine ha salutato un pubblico sconcertato ma che non le ha certo voltato le spalle per una giornata senza squilli. Il calcio di fine stagione è storicamente zeppo di episodi in cui chi ha l'acqua alla gola fa soffrire chi è sazio. Nessuno scandalo, solo un calo di tensione generale (capitan Cravero, Benedetti, Sordo, Venturin e Marchegiani i più coinvolti) dal quale su sono salvati con i gol Lentini e Skoro, Romano per impegno costante ma a ritmo blando. Mussi per alcuni pregevoli inserimenti offensivi, soprattutto Policano per alcuni pregevoli suggerimenti (cambi di campo con passaggi lunghi, verticalizzazioni, il passaggio profondo del 2-0). L'Avellino ha messo subito la partita sul piano della battaglia, il Torino privo della punta centrale aveva un centrocampo fitto ed in avanti la coppia di dribblatori Lentini-Skoro. Necessità virtù, il lavoro di Pacione lo si apprezza di più quando l'ariete è assente.. Lentini era il primo a subire un fallo al 3' e Policano scaricava la sua potenza centrando in barriera Manzo, che finiva ko. Gli assalti granata erano confusi, più "pulita" la prima conclusione avellinese, un bel colpo di testa di Sorbello su centro di Celestini. Puntuale Marchegiani, non ancora coinvolto nel caos difensivo finale. Al 26' il primo gol granata. Lancio di Mussi, palla lavorata da Lentini per Skoro, tocco indietro, ancora Lentini alla conclusione. Taglialatela gabbato anche dalla lieve deviazione di Amodio. Poi Rossi, colpito duro, doveva lasciare il posto a Baggio. I granata iniziavano la ripresa melinando, ma al 53' Policano trovava il varco per lanciare Skoro verso Taglialatela che usciva fuori dall'area di rigore. Il rimpallo favoriva lo jugoslavo, gol nella porta vuota. L'Avellino non si rassegnava, il Torino lo agevolava con le stonature difensive. Le reti di Cinello e Sorbello arrivavano su palloni proposti da un calcio d'angolo e da una punizione, a conclusione di mischie davanti a Marchegiani mal protetto e incerto per suo conto. L'assalto finale granata era un dovere, soprattutto. La spinta era debole, due avanzate di Cravero erano solo dimostrative, Venturin si impergolava in palleggi senza costrutto. L'Avellino rischiava solo a sette minuti dalla fine, quando un rinvio affannoso di Moz colpiva al capo Parpiglia che involontariamente rischiava l'autogol. Taglialatela era il più freddo, e metteva una pezza. Alla fine le scuse per le botte date, i perdoni, scambi di maglie e tutti a casa. Anche il Pisa aveva pareggiato, per ora il primo posto resta ai granata.