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Delle Alpi
12/10/1997
h.15.30
TORINO - VENEZIA 0-4 (0-3)
Torino
: Casazza, Asta, Maltagliati, Bacci, Scarponi, Dorigo, Tricarico (al 34' Carparelli), Nunziata, Bonomi C. (al 46' Pusceddu), Ferrante (al 76' Foglia), Lentini. A disposizione: Pastine, Mercuri, Martelli, Sommese. All.: Reja.
Venezia: Gregori, Brioschi, Pavan, Lupp, Dal Canto, Marangon, Miceli, Iachini (all'82' Zironelli), Pedone (al 59' Gioacchini), Schwoch, Cossato (al 51' Bresciani). A disposizione: Bandieri, Ballarin, Antonioli, Polesel. All.: Novellino.
Arbitro: Collina di Viareggio.
Reti: Schwoch 17', 66', Cossato 34', 36'
Spettatori: 17.130 di cui 10.609 abbonati (la campagna abbonamenti non è ancora conclusa) e 6.521 paganti per un incasso di 168.515.000 lire.
Note: Ammoniti Tricarico, Scarponi e Miceli.
Cronaca
[Tratto da Gazzetta dello Sport del 13 ottobre 1997]
Cambia il manico ma non la sostanza. Ne' il risultato, purtroppo. Dopo il Verona anche il Venezia rifila 4 gol al Torino che, alla prima di Edy Reja in panchina, è stato travolto, senza opporre resistenza, dal Venezia. Che continua il suo volo solitario in testa alla classifica. Con una doppietta a testa, Schwoch e Cossato hanno materializzato un risultato mai in discussione. Per la seconda volta in meno di quattro mesi (il 22 giugno scorso alla guida del Ravenna, ieri sulla panchina del Venezia) Walter Novellino è venuto a rifilare una quaterna secca alla sua vecchia squadra. Alla fine del primo tempo la partita era irreversibilmente chiusa, il secondo tempo in pratica non ha avuto storia, ne' ha offerto più emozioni. A metà ripresa molti tifosi hanno addirittura abbandonato lo stadio, più sconcertati e delusi che arrabbiati. In pratica il cambio della guida tecnica almeno a livello inconscio ha fornito un alibi ai giocatori scaricando tutte le colpe su Graeme Souness. Ne è scaturita una prestazione desolante, priva di carattere e di nerbo atletico, che deve suonare da campanello d'allarme. Guarda caso il solo a non aver mai perso calma e lucidità, è stato Tony Dorigo, l'italo - australiano di passaporto inglese voluto da Souness, che ha fornito così una prova di grande professionalità. Gli altri devono tutti, chi più chi meno, farsi un serio esame di coscienza. I vecchi saggi del calcio sostengono da sempre una grande verità: una vera squadra deve avere prima di tutto l'asse centrale (portiere, libero, regista e centravanti) all'altezza delle proprie ambizioni. Ebbene, il Torino, a parte l'onesto Casazza, oggi non ha nessuno degli altri tre elementi fondamentali (e gli infortuni di Cravero e Minotti sono solo un'attenuante). Inoltre l'attuale società è riuscita a puntare tutto su uno straniero (il magiaro Tamas Sandor) che a tutt'oggi non è ancora riuscita a tesserare! Il Venezia continua a vivere il suo momento magico. Ieri ha vinto senza incontrare praticamente resistenza da parte degli avversari. Gli è bastato punirne spietatamente i macroscopici errori. Ma con un tandem di punte come quello formato da Schwoch e Cossato nessun sogno è proibito. La partita non ha avuto storia: al primo affondo il Venezia passava con Schwoch, implacabile quanto indisturbato nel deviare di testa in rete un cross di Pedone (17'). Reja gettava nella mischia Carparelli per Tricarico ma era il Venezia a raddoppiare: Cossato, servito da Schwoch, lisciava la palla ma tutta la difesa granata si fermava, Casazza scivolava e lo stesso attaccante non aveva difficoltà a segnare (34'). Tre minuti dopo ancora Cossato girava al volo in rete un cross di Dal Canto (37'). Il Torino non riusciva ad imbastire la minima reazione e Schwoch siglava il quarto gol in contropiede, su assist di Bresciani (21' s.t.).